“Aderiamo alla richiesta avanzata dal Governo e siamo disponibili a incrementare con un ulteriore sconto i buoni messi a disposizione dai Comuni per le famiglie in difficoltà economica. Chiediamo l’apertura di un tavolo di lavoro con i soggetti interessati dove definire misure applicative in tempi rapidi e omogenee su tutto il territorio nazionale”
Una adesione immediata, manifestata attraverso una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio, all’ ANCI e alla Protezione Civile. Con la stessa lettera Coop manifesta anche la sua volontà di incrementare con un ulteriore sconto del 10% i buoni che i Comuni metteranno a disposizione delle famiglie in difficoltà economica.
“Quella avanzata dal Presidente del Consiglio a nome del Governo è una proposta importante che coglie l’emergenza economica per tante famiglie in difficoltà e che richiede un rapido intervento e il contributo di tutti. Coop farà la sua parte. Per questo auspichiamo una rapida attuazione del provvedimento, in modalità semplici ma rigorose che individuino per singolo comune le effettive necessità delle persone e che siano applicabili in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Da parte nostra chiederemo la collaborazione dei più importanti soggetti dell’industria alimentare che come noi sono impegnati nella fornitura dei beni essenziali alle famiglie”.
Al tempo stesso però Federdistribuzione, Ancc-Coop e Ancd-Conad, ovvero le tre sigle associative della grande distribuzione, escludono fin da ora la possibilità di applicare tale sconto nel caso in cui, come alcuni Comuni sembrano voler operare, si ricorresse per tale scopo all’uso di buoni pasto tradizionali. L’intera distribuzione moderna e più in generale tutto il settore del commercio al dettaglio agli inizi di dello scorso mese di febbraio durante una conferenza stampa congiunta aveva già denunciato i costi aggiunti che gravano sul valore di ogni buono pasto a carico degli esercenti: una tassa occulta pari al 30% del valore che rende impossibile procedere in tal senso. “Si corre il rischio –aggiungono Federdistribuzione, Ancc-Coop e Ancd-Conad- che un gesto importante di solidarietà verso le persone diventi un aggravio impossibile da sostenere fino al punto di non poter essere erogato”.
Per Coop questa misura per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie si aggiunge alla decisione presa pochi giorni fa di bloccare i prezzi fino al 31 maggio su oltre 18.000 prodotti (a marchio e non).