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Verso il 2011 tra gallinelle e “rifatte”

Tra gallinelle e "rifatte",
come prepararsi al 2011

Intervista a Luciana Littizzetto: dalla fisica quantistica a Emanulele Filiberto, dai regali di Natale alle poesie di Umberto Saba. Passando per gli oroscopi e…

Si è bagnata fino alle ossa per girare lo spot relativo alla campagna Coop sull’acqua. Ha fatto una lunga chiacchierata davanti ad alcune impassibili galline nell’altro spot relativo alle uova allevate a terra. Lei è, ovviamente, Luciana Littizzetto, attrice e personaggio che ti travolge con la sua carica di dissacrante vitalità. Proprio con lei abbiamo fatto una chiacchierata pre-natalizia, tra il serio e il faceto.

Gli italiani come ci arrivano alla fine di questo 2011? Felici perché il peggio è alle spalle, incazzati perché continuano a sentirsi dire che il peggio è alle spalle, sorridenti perché sanno prendere le cose con ironia?
"L’ironia è senz’altro un’arma che ti aiuta sempre, e oggi è fondamentale per sopravvivere. Rispetto alla fase che stiamo vivendo, siccome sono curiosa come una scimmia, l’altro giorno sono andata a seguire una conferenza di fisica quantistica, materia di cui ovviamente non capisco nulla. Lì hanno parlato a lungo di vibrazioni, vibrazioni che possono essere negative e si infilano nella vita di tutti noi. Ecco forse stiamo vivendo una fase un po’ così, di vibrazioni negative. Adesso c’è una sorta di corsa al brutto, per cui prima ci riempiono con la storia di Avetrana, poi si passa direttamente al bunga bunga. E’ come se l’informazione fosse malata. Ormai non esistono più notizie normali. O ci sono catastrofi o cagate. E, scusate le parolacce che ogni tanto mi capita di dire, ma la volgarità non è certo nel linguaggio di un comico. La volgarità sta nel mentire o nell’essere ipocriti".

Ma allora quali sono le strategie per sopravvivere?
"Credo che dobbiamo scovare il buono che c’è in tante piccole cose di tutti i giorni, nelle persone che incontriamo, magari il fornaio sotto casa o la vecchiettina che abita di fianco a te. Se no sembra di stare in un acquario pieno di piranha. C’è un libro americano intitolato La schiuma del cappuccino e gli altri piaceri che ci salveranno la vita. Beh, credo che ognuno di noi debba farsi un elenco di queste cose, più o meno piccole, che sono certa ci siano e che ci aiutano a star meglio. E da lì si riparte".

Tu nel programma di Fazio commenti i fatti della settimana: quali sono le cose più buffe tra quelle che ti sono passate davanti nell’arco dell’anno?
"C’è un genere che impazza e mi fa morir dal ridere: sono le interviste piene di ipocrisia a queste nuove presunte soubrette televisive che immancabilmente raccontano di aver fatto tanti studi e una lunga e faticosa gavetta, mentre invece tutti sanno bene che sono solo rotolate da un letto all’altro, fino a finire in quello giusto. Oppure ci sono quelle super donne tutte rifatte, cui l’intervistatore ammirato chiede come fanno a essere sempre così in forma. E queste, invece che ringraziare il chirurgo, stanno a raccontare di una stile di vita sano e di tante ore di palestra. Come se le tette e il culo che si ritrovano fossero dovute a quello… Ma il cult dell’anno è stata l’intervista di Emanuele Filiberto a Lapo Elkann durante la finale di miss Italia. Quando, dopo una serie di domande assolutamente inutili, Filiberto ha chiesto a Lapo: «Ma tu che vizi hai» e l’altro gli ha risposto: «Mi mangio le unghie», lì è stata l’apoteosi e ho proprio sperato in un meteorite che incenerisse tutti e facesse giustizia.

Ti capita di pensare: "Ancora una volta la realtà ha superato la mia fantasia"?
"Beh, certo, il bunga bunga o la finta nipote di Moubarak sono esempi clamorosi. Uno ascolta cose così e poi si chiede cosa possa dire più di questo…"

Consigli utili per affrontare il Natale, le feste, i pranzi, i parenti, i regali…
"La prima cosa è fregarsene delle ossessioni, questo è il primo regalo che dobbiamo farci. Basta col diventare cretini con la storia dei pensierini da comprare per miriadi di persone. O mi pensi per bene o lascia perdere. Rispetto a quelle tagliole che sono i pranzi pantagruelici con 8 antipasti, 5 primi e altrettanti secondi, devono essere cose che si fanno per il gusto di stare insieme. Perché poi quando entri nel tunnel natalizio del cibo non ne esci più. Dopo ore e ore a tavola, apri il frigo e c’è quell’avanzo di tacchinella che ti fa l’occhiolino e tu cerchi di resistere ma non ce la fai. Se posso aggiungere, un’altra minaccia natalizia sono i cestini regalo, quelli in cui ci sono dei torroni che sono grossi come una putrella di cemento. E tu li guardi e dici, quello non è un pensiero per il mio bene, quella è un’arma di distruzione di massa".

Un altro tema obbligato di questi giorni sono gli oroscopi…
"Capisco che tutti abbiamo bisogno di regalarci una speranza a basso costo, ma se ci si vuole divertire basta prendere quattro o cinque oroscopi e verificare come siano, o assolutamente generici, oppure ti dicano tutto e il contrario di tutto. Salvo poi il fatto che nella tua vita succede regolarmente una cosa ancora diversa e che non stava scritta da nessuna parte.

In realtà come potrebbe essere un augurio per il 2011?
"Io ho la passione di attaccare sul computer dei post-it con delle frasi che mi piacciono. Così me le ricopio e le tengo sempre davanti. Per cui la cosa migliore mi sembra di proporvene alcune. La prima è di Nietzsche e dice «Diventa ciò che sei». Che tradotto vuol dire non devi darti obiettivi pazzeschi, che poi vanno chiaramente contro i tuoi veri desideri. Un esempio? Se andare in palestra ti fa schifo non andarci. Una seconda frase è di Franklin Roosevelt: «Fai quel che puoi, con quel che hai, dove ti trovi». Anche questa è un inno alla semplicità che mi piace molto. Ma quella che preferisco è di un poeta come Umberto Saba e credo possa essere la migliore per pensare al 2011: «Anima, se ti pare che abbastanza vagabondammo per giungere a sera, vogliamo entrare nella nostra stanza, chiuderla e farci un po’ di primavera?» Non la trovate bellissima?".



Dario Guidi

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