E’ talmente bella che nel 2004 l’UNESCO l’ha dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità per essere “un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un’immagine esteticamente gradevole”. È la Val d’Orcia, un piccolo paradiso naturale nel cuore della Terra di Siena, fatto di colline e calanchi, una paio di oasi termali, vigneti, oliveti e tanti cipressi, isolati sulle alture o in ordinati filari lungo le strade. Il fiume che le ha dato il nome nasce sui colli tra Radicofani e Sarteano, scorre in un’ampia conca coltivata, sfiora i principali centri abitati, evita l’Amiata – il più alto vulcano spento d’Italia – gettandosi in una profonda forra, per poi proseguire tra le colline dell’alta Maremma, fino a gettarsi nell’Ombrone.
Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quirico, con i loro edifici di epoca medievale e rinascimentale, sono i cinque gioielli urbanistici della valle. Montalcino non ha bisogno di presentazioni.
Dai suoi vigneti nasce uno dei più pregiati vini rossi prodotti nel mondo, mentre nel centro storico, dominato dalla Rocca costruita nel 1361 dai senesi, si ammirano la torre del trecentesco Palazzo Comunale, Piazza del Popolo, la Loggia gotica, oltre alle chiese di Sant’Agostino e Sant’Egidio. La vicina abbazia di Sant’Antimo è uno dei capolavori del romanico in Italia.
Il confine settentrionale della valle è presidiato da San Quirico d’Orcia, una piacevole città medievale chiusa da una cinta di mura. Percorrendo la lunga via lastricata che la attraversa si incontrano la Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, con i suoi magnifici portali romanico-gotici, il rinato Palazzo Chigi, la chiesa di San Francesco, l’antico Ospedale della Scala e la suggestiva chiesetta romanica dedicata a Santa Maria Assunta. Gli Horti Leonini, realizzati intorno al 1580, sono un superbo esempio di giardino all’italiana, abbellito da sculture contemporanee e da un profumato Giardino delle Rose. Pienza, città-simbolo del Rinascimento italiano, accoglie il visitatore con la luminosa Cattedrale dell’Assunta, il Palazzo Comunale, il Palazzo Vescovile e l’imponente Palazzo Piccolomini, dalla cui loggia si ammira uno dei più affascinanti panorami sulla Val d’Orcia.
Stesse emozioni anche dalla Torre di Radicofani, con lo sguardo che spazia, oltre che sulla vallata, anche sull’Amiata, fino all’Appennino e ai laghi Trasimeno e di Bolsena. Nei pressi della cittadina del brigante gentiluomo Ghino di Tacco, si visita il Palazzo della Posta: una villa medicea trasformata in dogana e in albergo per viaggiatori illustri. Il nostro viaggio nella Val d’Orcia si conclude a Castiglione, al confine con le foreste del Monte Amiata. La bella piazza principale del borgo, dominata dai resti della Rocca Aldobrandesca e dalla Rocca a Tentennano, ha al suo centro un pozzo in pietra risalente al 1618.