Tutte le garanzie Coop
sul pesce col proprio marchio
Coop aderisce a due importanti protocolli internazionali, “Friend of the sea” e “Dolphin-safe“, i cui marchi compaiono su una quarantina di prodotti ittici della catena italiana. E sta lavorando a importanti progetti che riguardano la filiera di tutto il pesce in vendita. Tra questi la certificazione Naturland (www.naturland.de), un’organizzazione tedesca che opera sulla sostenibilità socio-ambientale e che nel caso controverso del persico africano (o persico del lago Vittoria) – di ottima qualità e prezzo, ma al centro di polemiche per le situazioni di grave degrado presenti sulle rive del lago – presidia non solo la fase di pesca, ma anche quella di trasformazione del prodotto fino a monitorare i rapporti fra pescatori e aziende di lavorazione. Uno dei due fornitori che importano pesce per Coop è già certificato Naturland, l’altro ha intrapreso l’iter previsto.
Tornando a “Friend of the sea” e a “Dolphin safe”, entrambi i marchi scaturiscono dalla collaborazione con Earth Island Institute, un’associazione ambientalista americana con filiali in tutto il mondo. Per “Friend of the sea”, nel 2010 si sono contate 9 verifiche ispettive su impianti di acquacoltura in cui si allevano prodotti Coop, sia in Italia che all’estero, nonché su alcuni stabilimenti di trasformazione. Nel 2011 proseguiranno la sorveglianza sui sistemi di cattura e le verifiche sulle aziende fornitrici. Il marchio “Dolphin-safe”, invece, che dal 2001 compare sulle confezioni di tonno Coop accanto al logo “Dalla parte dei delfini”, indica una pesca attenta a non sterminare questi mammiferi che nel Pacifico Orientale nuotano assieme ai tonni “Yellow fin” (“a pinna gialla”). Coop è la prima catena distributiva italiana a figurare nell’elenco ufficiale delle aziende Dolphin-safe e nel 2009 è risultata al primo posto in un’indagine di Greenpeace sulla sostenibilità del tonno utilizzato per i prodotti Coop. Infine, nel 2007, la scelta di non commercializzare il tonno rosso, una specie vicina all’estinzione nel mare Mediterraneo.
E i consigli di Slow Food per fare scelte sostenibili
Vediamo, con l’aiuto della guida di Slow Food “Mangiamoli giusti”, alcuni consigli per acquisti intelligenti e sostenibili per i nostri mari. Informarsi, ad esempio, sulla provenienza e le modalità di pesca o di allevamento; preferire le produzioni nazionali, meglio se locali: in tal modo si promuove l’economia del posto, ci si assicura il pesce più fresco e si contribuisce alla diminuzione delle emissioni di anidride carbonica attraverso la riduzione dei trasporti. E ancora: orientarsi sul pesce azzurro e sui frutti di mare; evitare il pesce sotto taglia (un pesce deve riprodursi almeno una volta nella vita affinché la specie si perpetui) e, quando è possibile, optare per gli esemplari di taglia più grande; prediligere quelli con un ciclo vitale breve che diventano adulti nell’arco di un anno o due (come triglie, sogliole, acciughe e pagelli); alle specie sovrasfruttate (pesce spada, cernia, salmone, merluzzo dell’Atlantico, novellame in genere), a quelle a rischio estinzione (tonno rosso), a forte impatto ambientale (gamberi tropicali allevati) o la cui cattura è vietata dalla legge (datteri di mare) preferire le specie a minore pressione di pesca: se li trovate nelle pescherie, zerri, pagelli, palamite, sugarelli, lampughe o anche i più comuni sgombri e aguglie.
(1 aprile 2011)