Scuole nella giungla birmana
I Karen sono un’etnia perseguitata da cinquant’anni dal regime birmano. L’associazione Moses (dopo aver vinto il premio Dossetti per la pace) segue un progetto educativo per i bambini orfani di questa minoranza etnica, sostenuto da Coop Reno con il ristorno dei soci
Dopo avere ottenuto il Premio per la pace Dossetti, il progetto “Scuole nella giungla” è stato scelto da Coop Reno fra quelli meritevoli del sostegno economico derivante dal ristorno dei soci.
“Scuole nella giungla” è una delle tante iniziative portate avanti dai volontari dell’associazione Moses onlus in territorio birmano. Il progetto si realizza a DaeBuNoh, villaggio del Karen State dove vive l’omonima minoranza etnica, oggetto da cinquant’anni della pulizia etnica perpetrata dalla giunta al potere nel paese. L’iniziativa è rivolta a 450 bambini e ragazzi dai 4 ai 17 anni che hanno condiviso la fuga dai villaggi con le loro famiglie e/o hanno perso i genitori nelle violenze.
L’iniziativa consente ai ragazzi di frequentare la scuola e di uscire dall’analfabetismo. Alla base dell’accesso c’è la costruzione dei locali scolastici in bambù, il pagamento di un piccolo salario agli insegnanti, la fornitura di materiale didattico per gli studenti e gli insegnanti e, per gli stessi, la dotazione di uniformi.
Una cinquantina di bambini senza famiglia vivono in un ostello protetto, dove una persona del campo si prende cura di loro, provvedendo al nutrimento, al vestiario, ai bisogni legati all’igiene e ad interventi sanitari di base per le malattie più frequenti come diarrea, febbri malariche e da raffreddamento.
Volontari italiani e donne Karen
La scuola è organizzata dai volontari di Moses, gli insegnanti sono fondamentalmente donne Karen che dopo avere vissuto per anni nei campi profughi controllati da UNHCR in territorio thailandese, hanno deciso di tornare nel loro paese per dare il proprio contributo alla loro gente. Allo scopo di migliorare la preparazione all’insegnamento e fornire motivazioni utili a fare un buon lavoro, Moses onlus realizza per gli insegnanti corsi di aggiornamento presso il Moses Training Center di MaeSariang.
Le materie insegnate sono lingua Karen, storia, geografia, aritmetica e geometria e, quando sono presenti i volontari di Moses, anche lingua inglese. I programmi, i tempi delle lezioni, i periodi scolastici sono gli stessi che vengono seguiti nelle pochissime scuole all’interno del territorio Karen. La comunità di DaeBuNohè, composta in maggioranza da cristiani, con presenze cattoliche, anglicane, battiste, ma ci sono bambini buddhisti e animisti.
Alle attività scolastiche si associano, dopo l’orario delle lezioni, tempi dedicati alla preghiera interreligiosa, con canti, approfondimenti sulla Bibbia e racconti di cultura locale e, successivamente, momenti di gioco con corsi di chitarra e attività sportive, anche se gli spazi sono ingrati trovandosi DaeBuNoh in una valle stretta, scoscesa e sassosa.
La scuola è il punto di partenza di ogni evoluzione sociale, anche di quella che ha la sopravvivenza come primo obiettivo. Infatti l’esperienza dei volontari di Moses riportata dalle scuole in funzione da più di due anni è che la stessa è produttrice di speranza per la comunità, determina un processo di identificazione del “gruppo comunitario” ed è alla base di prime, piccole ma significative attività economiche.
Difatti il piccolo stipendio degli insegnanti consente di innescare un piccolo volano di domanda e offerta che dà vita prima a una progettualità fino ad allora inesistente e, successivamente, a piccole attività produttive come l’assemblamento delle foglie per la copertura delle case di bambù.
L’iniziativa con la quale Moses raccoglie le attività di difesa e protezione rivolte ai bambini birmani e karen ha il nome di www.salvaunbimbo.it e si identifica con l’omonimo sito internet.
Lo slogan prescelto è “Proteggi un bambino per proteggere la sua intera comunità” e si distingue per l’obiettivo: le persone che decidono di fornire il proprio aiuto non lo danno a un bambino ben identificato, ma ad un bambino teorico che condivide gradualmente gli aiuti con il vicino di banco… fino a farlo con tutta la comunità.
Francesco Baietti