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Occhio al marchio, la garanzia si chiama Fsc

Occhio al marchio,
la garanzia si chiama Fsc

È una associazione nata nel 1993 e la sua sigla, Fsc, a molti sarà già capitato, più o meno distrattamente di leggerla. Però, se si vuol fare davvero qualcosa per tutelare le foreste e i boschi, sarà bene che con la sigla e il logo di Fsc, ma soprattutto con cosa questi significano e certificano, tutti prendano il massimo di confidenza. Fsc sta per Forest Stewardship Council ed è una organizzazione non governativa e no-profit che include tra i suoi 900 membri a livello mondiale i più importanti gruppi ambientalisti (Greenpeace, Wwf, Legambiente), ma anche comunità indigene, industrie che lavorano il legno e la carta, studiosi e ricercatori. Insomma tutta quella comunità che vuole tutelare il patrimonio boschivo e forestale del pianeta. Fsc ha messo a punto un rigoroso sistema di certificazione che riguarda sia la gestione delle foreste che i prodotti finali.
Per ottenere la certificazione Fsc di una foresta, occorre attenersi a 10 principi (dal rispetto delle leggi a quello delle popolazioni indigene, dalle relazioni coi lavoratori all’impatto ambientale) e 56 criteri.
Per ottenere il marchio Fsc si deve anche certificare la catena di custodia (COC), che garantisce la rintracciabilità dei materiali provenienti da foreste certificate. È questo che consente di dire che il legno di un mobile o la cellulosa di un foglio di carta provengono da una gestione responsabile e corretta.
Attualmente al mondo le foreste certificate Fsc ammontano a 141,14 milioni di ettari in 82 paesi diversi. Sono certificate oltre 20.000 aziende di trasformazione del legno e dei suoi derivati in oltre 100 paesi. In Italia sono certificate Fsc una superficie forestale di circa 60.000 ettari e oltre 930 aziende.
La certificazione Fsc si riferisce ai prodotti di origine forestale, ai prodotti a base di legno, ma anche ai derivati del legno come la pasta di cellulosa e la carta. Dal novembre 2004 esistono tre tipi di etichette: Fsc puro, per prodotti che contengono al 100% legno o fibra di legno certificata Fsc; Fsc misto: per prodotti che contengono (secondo proporzioni disciplinate dagli standard) legno o fibra riciclata o fibra o legno certificati Fsc; infine Fsc riciclato per prodotti che contengono almeno l’85% di legno o fibra riciclata.
Da segnalare anche l’esperienza del Tft (Tropical forest trust), un altro ente internazionale no-profit il cui scopo è trasformare il commercio mondiale di legno tropicale e dei suoi derivati in uno strumento di salvaguardia del patrimonio forestale. Tft è presente in 13 paesi e collabora con le principali associazioni europee del mercato del legno al fine di garantire la tracciabilità dei prodotti e per conseguire la certificazione Fsc.
Per info: www.fsc-italia.it, www.tft-forest.org  
 

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