Mozzarelle blu e garanzie Coop
Mozzarelle blu e garanzie Coop
Ho sentito dell’ulteriore scandalo alimentare legato alle mozzarelle che diventavano blu. Come possiamo essere tranquilli di ciò che mangiamo noi consumatori?
Angela Zanichelli – Mantova
Più che comprensibile la richiesta di saperne di più sul caso delle “mozzarelle blu”, a maggior ragione quando viene colpito uno dei prodotti che più di altri rappresentano l’italianità dei prodotti alimentari.
Riassumiamo quanto è successo: una consumatrice si è accorta che la mozzarella che aveva acquistato in un discount, dopo l’apertura diventava blu. La signora ha avvisato le autorità sanitarie competenti. Contemporaneamente in tutta Italia sono arrivate numerose altre segnalazioni dello stesso tipo. È così subito scattato il sistema di allerta, che in Italia è riconosciuto essere tra i più efficienti a livello europeo.
Dalle prime indagini è emerso che la problematica era legata a mozzarelle provenienti da un unico produttore tedesco che le distribuiva in Italia con marchi diversi, presenti però solo in alcune catene di discount. Le mozzarelle incriminate sono così state sequestrate in tutta Italia. Al momento in cui scriviamo i Carabinieri del Nas hanno già sequestrato 70.000 confezioni.
Ovviamente nessuna delle mozzarelle in vendita nei punti vendita Coop proviene dal fornitore tedesco incriminato. E nessuna delle mozzarelle presenti in Coop ha evidenziato alcun problema.
Anche se non è ancora noto l’esito delle analisi ufficiali, sembra che la colorazione blu sia dovuta ad un microrganismo lo pseudomonas fluorescens che produce pigmenti blu. Lo pseudomonas è un batterio ubiquitario, lo si può trovare quindi ovunque (anche nelle acque), vive bene a basse temperature e non rappresenta un rischio per la salute dei consumatori. Caratteristica di alcune specie è quella di produrre pigmenti di diversi colori (dal giallo al rosso, dal verde al blu), quando si giunge a concentrazioni elevate e di causare alterazioni sensoriali e prestazionali dei prodotti contaminati. Appare quindi molto probabile che la contaminazione che ha portato al fenomeno della “mozzarella blu” sia avvenuto nello stabilimento di produzione prima del confezionamento finale del prodotto.
Ogni stabilimento di produzione ha le proprie caratteristiche strutturali e produttive dalle quali dipendono i rischi legati al prodotto stesso. È appunto per questa ragione che, per i prodotti a marchio Coop, gli stabilimenti vengono selezionati sulla base di una scrupolosa valutazione degli impianti, costantemente verificata nel tempo da audit qualificati, soprattutto per le paste filate. Viene svolta anche una attenta valutazione delle acque impiegate durante il processo al fine di minimizzare il rischio di contaminazione di questi prodotti, così come nella sanificazione delle linee.
Inoltre Coop effettua sistematicamente controlli approfonditi sia sui prodotti che sui fornitori al fine di assicurarne la sicurezza e garantire la salute dei consumatori.
Tutta l’attività che Coop effettua sui propri fornitori a garanzia della sicurezza è certificata da enti terzi (BV e CSQA) che garantiscono il sistema messo in atto da Coop sui propri prodotti a marchio.
Inoltre i fornitori sono vincolati da contratti (capitolati di fornitura) con i quali si impegnano a controllare e garantire in modo sistematico quanto richiesto da Coop, sia sotto il profilo igienico-sanitario, sia per quanto riguarda il rispetto dei valori Coop.
Ricordiamo per questo che le mozzarelle che Coop offre a proprio marchio (Mozzarella in busta 125g, Mozzarelline 100g, Mozzarella STG fior fiore Coop, Mozzarella di bufala campana DOP), provengono tutte da latte italiano e sono prodotte in stabilimenti italiani. Inoltre su un prodotto che in questi anni è stato al centro di diversi scandali, come la mozzarella di Bufala, assicuriamo il controllo di tutta la filiera di produzione, la provenienza da allevamenti alimentati non OGM e la produzione in aree non contaminate.
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