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Matera, il fascino dei Sassi

 

Il fascino dei Sassi
Matera, la Basilicata e i suoi gioielli scavati nella roccia
E’ piccola e poco conosciuta, ma è pronta a svelare al turista il silenzioso fascino dei suoi “sassi”, la seducente bellezza delle spiagge e delle oasi verdi del Parco del Pollino e la sottile seduzione dei riti arcaici, ancora vivi nei borghi medievali. È la Basilicata, terra dichiarata nel 1993 Patrimonio Mondiale dell’Unesco grazie ai celebri Sassi di Matera. Un intricato avvicendarsi di vicoli e scale, grotte e palazzetti signorili, archi e ballatoi, orti e ampie terrazze, da cui sbucano, improvvisi, i caratteristici comignoli o i campanili di chiese scavate nella roccia.
La sensazione è quella di trovarsi all’interno di un presepe e di vivere in un’altra epoca, tanto che alcuni maestri del cinema, da Pier Paolo Pasolini a Mel Gibson, hanno scelto di ambientare i loro film in questa suggestiva cornice naturale. I Sassi sono dominati dal fascino delle chiese rupestri, luoghi mistici scavati nella roccia, spesso dotati di decori architettonici raffinati e affascinanti affreschi con elementi di arte orientale.
Tra queste spiccano l’imponente San Pietro Barisano, l’elegante Santa Lucia alle Malve, l’affrescata Santa Barbara e il suggestivo complesso rupestre del Convicinio di Sant’Antonio, composto da ben quattro chiese affacciate sullo stesso cortile. Le grotte scavate nel tufo di Palazzo Pomarici sono invece dedicate alla scultura contemporanea, così come il complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci che, dopo avere ospitato per secoli i monaci benedettini, accoglie ogni anno una interessante mostra internazionale.
Per comprendere usi, costumi e condizioni di vita degli abitanti dei Sassi bisogna visitare una Casa Grotta, la tipica abitazione scavata nella roccia e utilizzata fino al secolo scorso. Le più accessibili si trovano nel rione Casalnuovo, in prossimità del complesso rupestre del Convicinio di Sant’Antonio, e in Vico Solitario. La scoperta del mondo rupestre lucano può quindi proseguire nel vicino Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, anch’esso Patrimonio Mondiale dell’Unesco, che tra rupi, forre, grotte e gravine conta più di 150 chiese rupestri, in gran parte affrescate e utilizzate dall’uomo sin dalla preistoria.
Tra queste spicca La Cripta del Peccato Originale, presso la Masseria Dragone, un luogo dove, grazie al supporto audio e all’illuminazione particolare, si assiste ad una magistrale lezione di storia di arte sacra.
La meraviglia degli affreschi, databili fra l’Ottavo e il Nono secolo hanno fatto meritare alla Cripta l’appellativo di “Cappella Sistina” della Basilicata.

Per comprendere meglio la storia dei popoli che hanno vissuto nella Basilicata antica e lasciato sul territorio testimonianze archeologiche straordinarie conviene affidarsi all’Archeoparco del Basileus, a Baragiano (Pz), che grazie a scenografie e ricostruzioni multimediali offre l’opportunità al visitatore di tutte le età di immergersi nella storia della Lucania attraverso oggetti, situazioni e giochi. Il più serioso Museo Archeologico Nazionale di Potenza mette in mostra ricostruzioni di tombe di principi e guerrieri, di luoghi di culto greci e lucani ed esposizioni di preziosi gioielli e vasellame, che propongono al visitatore un affascinante viaggio nella Basilicata antica.
Giuseppe Ortolano

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