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L’intervista: Papik

 

L’intervista

Papik

Papik fa parte di quella scena, sempre più ricca, di nuovi artisti italiani che hanno un solido mercato internazionale, ma sono ancora poco conosciuti in Italia. Nerio Poggi, questo è il suo vero nome, è un musicista soul blues, con un suono che arriva dalla tradizione della black music considerato una star in molti paesi del mondo. Come il Giappone, dove al prestigioso Blue Note Club di Tokyo, ha fatto registrare una serie di notti “tutto esaurito”. Music Inside è il suo ultimo album.

Quali dischi hai ascoltato di recente?
La mia musica si nutre di fonti di ispirazione e di ascolti molto diversi. Adesso, ad esempio non posso fare a meno di una raccolta di classici di Bruno Martino, una passione travolgente, la mia, per questo artista poco noto che ha influenzato tutta quella scena contemporanea che viene definita “cocktail music”. E il mio prossimo album sarà dedicato proprio a questo grande musicista.
Ho acquistato il cd Lucio Dalla, “Dalla”, uno dei suoi dischi più belli. Avevo il vinile, l’ho consumato con ascolti infiniti. Ci sono alcuni suoi classici come “L’anno che verrà”. E infine “Continuum” di John Meyer, un chitarrista americano tra folk e blues, un album appena ripubblicato in una lussuosa versione.

E i libri?
Ho appena finito di leggere la biografia di Burt Bacharac, The Look of Love, una storia avventurosa sulla vita di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, altro artista molto presente nel mio lavoro. è stato emozionante conoscere la sua maniera di creare e di collaborare con tanti cantanti internazionali. Ho acquistato Gomorra dopo aver visto il film e ho trovato l’opera di Saviano più toccante e atroce della versione cinematografica.
Ho iniziato da poco Fai bei sogni, il nuovo libro di Massimo Gramellini. C’è quella leggerezza che ti fa sentire, sempre, parte della storia.

Chiudiamo con i film…
L’ultimo film, The Artist, l’ho visto sul volo per Tokyo, quando sono stato in Giappone. è stato un caso. Era l’unico in lingua italiana. è stata una rivelazione. Un capolavoro, con l’attore che sembra davvero uscito da una pellicola del cinema muto. Su dvd ho guardato La versione di Barney. E poi un film italiano che avevo il timore fosse “giovanilistico” e che invece offre un'acuta osservazione sulle nuove generazioni. Scialla. Stai sereno, con la colonna sonora di Amir.

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