L’intervista
Ludovico Einaudi
Ludovico Einaudi, pianista, compositore, direttore d’orchestra, è uno dei musicisti che più, sulla scena internazionale, sperimentano gli incontri possibili con suoni diversi.
Ludovico, quali cd hai ascoltato negli ultimi mesi?
Le Noise di Neil Young. Mi ha colpito la purezza, la convinzione, l’ispirazione così intensa in un artista che è sulle scene da tanti anni e ancora riesce a comunicare forti emozioni con la sua chitarra e la voce.
Poi The xx, con il loro omonimo cd d’esordio. Molto belle le due voci, convinte nel loro essere quasi non cantate. Gli arrangiamenti sono originali, poche note, riff penetranti, un tocco di batteria elettronica su un impianto rock che dà il tocco giusto. Infine Vivaldi, con Le quattro stagioni, eseguite da Janine Jansen. Ho comprato il cd dopo aver ascoltato uno showcase di questa violinista olandese che comunicava un modo di far musica per niente accademico e pieno di energia e gusto del suono, qualità rare nelle performance classiche. E il cd conferma totalmente la prima impressione.
E invece quali sono stati i libri letti?
Cominciamo da Lei e lui di Andrea De Carlo. Una storia d’amore molto coinvolgente che scava più in profondità nei personaggi rispetto agli ultimi romanzi, c’è più verità e credibilità nei dialoghi, nella trama, e nelle riflessioni più sofferte.
Altra lettura è stata L’arte di correre di Haruki Murakami, un diario di riflessioni sulla corsa, gli allenamenti e le maratone. Molto dettagliato e un po’ maniacale, spesso le riflessioni sulla corsa diventano riflessioni sulla scrittura e più in generale sull’esistenza. Infine segnalo Se un giorno dovessi sparire di Paola Dallolio. In questo libro mi è piaciuta molto la capacità nel descrivere le situazioni, il disegno vivo dei personaggi, anche l’ironia che affiora ogni tanto, nonostante la drammaticità della storia, un dominio psicologico che viene raccontato con grande realismo e sottigliezza.
Chiudiamo con i film…
Segnalerei È complicato, una commedia romantica molto ben scritta, che parla di temi che tutti conosciamo, piacevole e divertente. E poi ci sono loro due, la strepitosa Meryil Streep e Alex Baldwin, che qui mostra una straordinaria autoironia. lnfine Il profeta, un film francese realistico, duro e con un cast di attori sconosciuti uno più bravo dell’altro. Il protagonista è molto carismatico e c’è una tensione costante che ti tiene inchiodato per le quasi tre ore del film.