È una delle voci più fresche della canzone d’autore italiana, mai come adesso così ricca di nuovi talenti.
Una vivace trama poetica unita ad arrangiamenti più vicini alla sperimentazione del rock che alla tradizione dei cantautori. Dente ha appena pubblicato il suo nuovo album, Io tra di noi e ha parlato con Consumatori dei suoi più recenti consumi culturali.
Quali sono stati gli ultimi dischi che più ti hanno impressionato?
Sicuramente Wow dei Verdena, la migliore band che c’è in Italia, hanno fatto un disco che è un capolavoro e dal vivo fanno mangiare la polvere a chiunque.
Poi Poveri cristi di Brunori S.a.s. – ci sono anche io che canto in un pezzo ma non è questo il punto, Dario Brunori è un talento e riporta alla luce la migliore tradizione del nostro cantautorato con grande personalità.
Ho preso in un colpo solo sei 45 giri di Sergio Endrigo a Portaportese, mi sono messo in testa di collezionarli tutti, ne ho una quindicina per ora, oltre alle canzoni, di una bellezza senza pari, i singoli di Endrigo hanno delle copertine stupende.
Il tuo rapporto con il cinema?
Io guardo pochissimi film e in modo abbastanza casuale, l’ultimissimo, qualche giorno fa al Milano Film Festival, si chiama Milano 55,1 Cronaca di una Settimana di Passioni ed è un documentario che ripercorre il periodo elettorale milanese, tra il primo turno e il ballottaggio, giorni pieni di emozione e tensione per chi come me era a Milano. Qualche mese fa ho visto I Tenenbaum di Wes Anderson con dieci anni di ritardo ma l’ho visto. Sempre in gran ritardo ho guardato il bellissimo film di Paolo Sorrentino Le conseguenze dell’amore.
Quali sono stati i libri che ti hanno accompagnato negli ultimi mesi?
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon, l’ho amato per la sua scrittura semplice e innocente come quella di un bambino che semplice non è.
Poi, Guida agli animali fantastici di Ermanno Cavazzoni un viaggio tra fantasia e realtà tra il mondo antico e la modernità attraverso piccoli racconti.
Consiglio ai lettori di Consumatori che, come me, vorrebbero sapere tutto sul nostro recente passato musicale, Amore, Libertà e Censura, il 1971 di Lucio Battisti di Donato Zoppo, un bel libro per capire meglio tante cose, dalla discografia che non c’è più alle tecniche di registrazione fino alla personalità di uno dei più grandi musicisti Italiani.