Legacoop, l’occupazione tiene: un 2009 difficile ma col segno più
Legacoop, l’occupazione tiene
Un 2009 difficile ma col segno più
Anche le cooperative risentono, inevitabilmente, della pesante crisi che investe l’economia italiana e mondiale, ma conservano comunque, in molti comparti di attività, una capacità di crescita che si traduce in un quadro complessivo di tenuta sia sul fronte del giro d’affari che su quello dell’occupazione.
È questa la fotografia delineata dai dati di preconsuntivo 2009 elaborati dal Centro Studi di Legacoop, sulle cooperative aderenti. Cooperative che registrano un incremento complessivo del fatturato pari all’1,62% (in valore assoluto, dai 55 miliardi e 909 milioni ai 56 miliardi e 813 milioni) e dell’occupazione dello 0,77% (da 481.831 a 485.541 occupati).
“Un dato – sottolinea il presidente di Legacoop Giuliano Poletti – non in linea con i ritmi di crescita fatti registrare negli anni precedenti, e con significative differenziazioni rispetto ai diversi comparti di attività, ma, in ogni caso, particolarmente significativo se paragonato ai principali indicatori dell’economia nazionale. Non va dimenticato che nel 2009 il PIL italiano ha fatto registrare una diminuzione del 5%, mentre la rilevazione Istat sulle forze lavoro evidenzia, su base annua, un calo del 2,2%, pari a 508.000 unità”.
In crescita (+2,9%) anche i soci delle cooperative Legacoop, che passano da 8.307.550 a 8.550.699, con un contributo particolarmente significativo della cooperazione di consumatori, che mette a segno un +3,47%.
Quanto al settore specifico delle cooperative di consumatori, il fatturato 2009 prevede una crescita dello 0,94%, mentre l’occupazione registra un +0,88% raggiungendo la cifra complessiva di 57 mila dipendenti. Questo nonostante Coop risenta della generale diminuzione dei consumi legata alla crisi in atto. La base sociale, tuttavia, continua ad aumentare a ritmi sostenuti con un +3,5% nel 2009, che porta a raggiungere i 7.200.000 aderenti. Il tutto in una fase in cui Coop ha puntato su una politica di contenimento dei prezzi che ha inciso sulla redditività commerciale, ma ha consentito di tutelare il potere d’acquisto di soci e clienti. Un impegno, quest’ultimo, che si protrarrà anche per tutto il 2010 e che sarà accompagnato da un piano di sviluppo che prevede l’apertura di numerosi nuovi punti vendita, con una particolare attenzione al sud Italia.
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