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Il futuro abita qui. L’Onu: il 2012 anno della cooperazione

Il futuro abita qui

L'Onu: il 2012 anno della cooperazione

L'Assemblea della Nazioni unite ha stabilito che questo sia l'anno internazionale dedicato alle cooperative. Una forma economica individuata come chiave per garantire sviluppo nel segno della sostenibilità e dell'equità. Anche in Italia, come spiega il presidente di Legacoop, Giuliano Poletti

“Le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore”. Non è uno slogan pubblicitario ma la frase che l’Assemblea generale delle Nazioni unite ha scelto per intitolare il 2012 anno internazionale delle cooperative. E parole migliori non potevano essere trovate in questo momento di grave crisi economica nel quale emergono tutti i difetti di un capitalismo speculativo, aggressivo, incapace di generare benessere al confronto con i sempreverdi antichi valori di una forma d’impresa fondata sulla solidarietà, la mutualità, l’impegno collettivo a favore del bene comune. “Pur con fatica, in questi ultimi tre anni le cooperative hanno saputo complessivamente reggere ad una crisi devastante come quella che abbiamo ancora di fronte a noi” esordisce Giuliano Poletti, presidente nazionale di Legacoop, la più grande centrale cooperativa d’Italia che, recentemente, insieme alle altre due importanti organizzazioni (Confcooperative e Agci), ha dato vita all’Alleanza delle cooperative Italiane. “Ma per tutelare il lavoro dei soci e dei dipendenti – prosegue Poletti –, le cooperative hanno ridotto drasticamente margini e redditività. E non potranno continuare a farlo ancora per molto. Le cooperative hanno, insomma, confermato il loro impegno di tutela dell’occupazione e di risposta ai bisogni delle fasce più deboli, ma, nello stesso tempo, evidenziano segni di difficoltà che dipendono dal contesto generale di crisi dell’economia italiana e mondiale”.

Mondo Coop 
Dunque, l’anno internazionale delle cooperative non sarà vissuto come una gratificante occasione per parlare di sé, ma come un modo diverso e originale per riflettere su come affrontare i mali cronici della nostra economia basata sul primato del profitto individuale, sulle crescenti diseguaglianze sociali, sulla competizione sfrenata e sul mito di una crescita impetuosa e indefinita. 
Il 2012 allora sarà palcoscenico mondiale di un’economia cooperativa che, tanto per fare un esempio che tutti possono capire, usa la finanza per fare impresa e non per speculare. 
“L’Alleanza Cooperativa Internazionale ha dato vita ed ha in programma una serie di iniziative di discussione e di confronto che hanno come obiettivo quello di far cogliere all’opinione pubblica ed alle istituzioni di tutti i paesi del mondo, ed in particolare a quelle europee, il significato ed il valore di questa esperienza – spiega Poletti –. La forma cooperativa è presente in tutti i continenti e rappresenta, in molti paesi, un elemento di fiducia e di speranza. Per quanto riguarda l’Italia, l’Alleanza delle Cooperative Italiane ha in corso contatti con il Governo per realizzare iniziative condivise che illustrino il ruolo della cooperazione nell’economia e nella società nazionali. Intendiamo insomma cogliere l’opportunità offerta dall’anno internazionale per evidenziare il contributo delle cooperative alla crescita del paese e, nello stesso tempo, il valore dell’unità tra le Centrali cooperative come strumento di una più efficace interlocuzione con le istituzioni e come messaggio di coesione”. 
L’Onu infatti sottolinea che le cooperative creano occupazione, rafforzano la coesione e l’inclusione sociale, danno potere alla gente ed alle comunita. Per milioni di persone in tutto il mondo, esse rappresentano un’opportunita per uscire dalla povertà, contribuendo in questo modo a costruire la pace e la democrazia. 

Nell’interesse della comunità
“Un evento di questa portata, per noi è un’occasione molto importante per confermare il valore dell’esperienza cooperativa, peraltro sancito dall’articolo 45 della nostra Costituzione, e per sviluppare una riflessione ulteriore sulle opportunità che la forma cooperativa può offrire alla società in questa fase – commenta Poletti –. Penso alle cooperative di comunità, a quelle tra giovani professionisti, a quelle che gestiscono i beni confiscati alla criminalità mafiosa, a quelle che nascono dai lavoratori che vogliono salvare la loro azienda in crisi, a quelle sociali. Insomma, parlo di una cooperazione italiana che coglie l’occasione di un’attenzione internazionale per riflettere su di sé, ma anche per proporsi ai cittadini come uno strumento a loro disposizione per dare una risposta condivisa e responsabile ai propri bisogni”.
Coerentemente con questa impostazione, l’anno internazionale delle cooperative, infatti, sarà scandito da un forte impegno per la promozione e la crescita delle cooperative in tutto il mondo.   



Aldo Bassoni

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