Il fotovoltaico in Italia?
Manca la volontà politica”
Che la burocrazia italiana sia più farraginosa che in altri paesi europei, lo sospettiamo. Quello che non sapevamo è che la complicata normativa rende difficile anche installare un impianto fotovoltaico residenziale. Al contrario oggi è assai facile farlo in Francia, Grecia, Germania, Olanda e Portogallo. I sistemi di registrazione on-line, procedure di autorizzazione più snelle e sistemi a "sportello unico" hanno aiutato a ridurre i tempi di attesa. Ma la situazione non è così promettente in tutta Europa.
In Spagna una burocrazia eccessivamente pesante è la causa di tempi di attesa che possono raggiungere le 89 settimane per un impianto su tetto commerciale. Il processo autorizzativo e le procedure di connessione rappresentano qui quasi la metà dei costi di realizzazione di un progetto. Sulla stessa scia si muovono Bulgaria e Regno Unito. In Italia "improvvisi e ingiustificati mutamenti del quadro normativo di riferimento".
Questa la fotografia scattata da PV LEGAL, un progetto dell’Unione europea, che nel suo nuovo report focalizza l'attenzione su 12 paesi chiave, inclusa l'Italia, rappresentata da Assosolare, l'Associazione Nazionale dell' Industria Solare Fotovoltaica. Importante, quindi, rimuovere queste barriere, se si vorranno raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva Europea per il 20% di rinnovabili al 2020, ha detto Reinhold Buttgereit, Segretario Generale di Epia, e partner del progetto.
Sul fronte italiano Assosolare sottolinea l'importanza di una maggiore stabilità normativa e di un impegno politico per lo sviluppo del fotovoltaico e delle altre fonti rinnovabili che sappia guardare al medio-lungo termine. Le difficoltà di connessione in rete rappresentano un grave collo di bottiglia allo sviluppo del fotovoltaico. Lunghe procedure, regole poco chiare e interpretabili o costi eccessivi sono alcune delle maggiori barriere evidenziate in quasi tutti i mercati analizzati dal progetto.
Fonte: Ansa