Forniture di gas russo a rischio
“Le rinnovabili sono l’unica via d’uscita”
Il WWF attacca la politica energetica del paese: “Non si può essere preparati per l’emergenza se non si hanno piani per la normalità". Il piano che manca è quello sulle energie alternative che ci farebbero risparmiare più di 3 miliardi di euro
L’Italia rischia di vedersi tagliare le forniture di gas, se si protrarrà l’emergenza maltempo. Ma poiché la morsa del gelo si è un po’ allentata, in Italia come del resto d’Europa, questa eventualità appare – per ora – scongiurata. Ma il WWF attacca. “Non si può essere preparati all’emergenza se non si hanno piani per la ‘normalità’ e per il futuro: l’Italia non ha una strategia nè un piano energetico e ambientale in grado di gestire oggi e programmare domani le risorse energetiche. Bisogna puntare davvero, e non a parole, sull’efficienza energetica e di sistema, liberarsi dalla dipendenza dall’estero, decarbonizzare la produzione energetica: in altre parole, l’Italia non si è dotata finora di un piano per attuare l’unica risposta possibile e vantaggiosa, che consenta entro il 2050 di approvvigionarsi totalmente con le fonti energetiche rinnovabili, consumando meno energia ed eliminando gli sprechi (anche nei settori dell’edilizia residenziale e dei servizi), come dimostrato dallo studio del WWF Internazionale “Energy Report 2011”.
Per l’associazione ambientalista, insomma, la vera risoluzione della situazione italiana è cercare alternative alla dipendenza dal gas straniero. “La Commissione Europea – prosegue la nota – ha calcolato che attuando una riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020, il nostro Paese potrebbe risparmiare ben 3 miliardi e 100 milioni di Euro in importazioni di combustibili dall’estero (oltre a molti altri benefici economici). L’Italia non ha neanche una strategia e un piano per l’adattamento ai cambiamenti climatici già in atto che, con l’aumentare degli eventi metereologici estremi, porrà a rischio molte attività economiche, in primis la produzione energetica e i trasporti. L’emergenza gas (di cui pare l’Italia si sia accorta tardi, dal momento che si prevede che nei prossimi giorni calerà il picco di domanda nell’Europa centrale e settentrionale), ha riportato in auge un dibattito per lo più viziato dagli interessi di parte”.
A tal punto che proprio sull’onda del rischio dello stop al rifornimento di gas – prosegue il WWF – c’è addirittura c’è chi ripropone il nucleare, dopo che il 94% degli italiani ha ribadito il proprio, nettissimo no in un referendum popolare di soli 8 mesi fa. C’è anche chi propone nuovi rigassificatori, non tenendo conto che il rigassificatore di Rovigo funziona a scartamento ridotto proprio a causa del maltempo”.
Fonte: WWF