ltre 100 mila metri quadrati dove, ogni giorno, si vive la meraviglia del nostro cibo, dal campo alla forchetta: un luogo vero ed unico, dove divertirsi, imparare, fare la spesa e assaggiare il meglio della nostra enogastronomia attraverso campi, stalle, fabbriche, botteghe, chioschi, ristoranti e aree ristoro, giostre e aree didattiche. È Fico (Fabbrica Italiana Contadina) Eataly World, il più grande parco del mondo dedicato all’agroalimentare italiano, che apre il 15 novembre a Bologna, con ingresso gratuito. Inaugurazione attesissima, visto che questo luogo immenso vuol fare scoprire a milioni di visitatori, famiglie, bambini, scuole e aziende – italiani e stranieri – il perché i nostri prodotti e la nostra cucina sono i più famosi e apprezzati del mondo. Consumatori è andato a scoprirlo.
Oltre 200 animali e 2.000 tipi di piante Il merito va innanzitutto alla biodiversità del nostro Paese, che offre la maggiore varietà al mondo di piante ed animali, e dunque di ingredienti, che grazie alla mano dell’uomo si sono tradotti in una enorme ricchezza di piatti, bevande, ricette e lavorazioni tradizionali.
Dunque, a Fico si potrà visitare una grande “fattoria” all’aperto di 20 mila metri quadrati, con colture dimostrative e allevamenti didattici che mostrano le 2.000 cultivar principali dell’agricoltura italiana e 200 animali vivi di razze tradizionali: dai maialini di Mora romagnola alla pecora sarda, le mucche frisone e tutte le altre razze di suini, bovini, ovini, caprini, galline ed altri animali da cortile che dimoreranno nelle stalle del Parco.
Una vera e propria “arca” della nostra biodiversità, dove capire l’agricoltura italiana ed ammirare alberi da frutto e ulivi secolari, orti, agrumi, campi di cereali e perfino una vera tartufaia e un luppoleto da birra.
Questo spicchio di campagna italiana circonda gli 80 mila metri quadrati di spazi coperti, alimentati con energia pulita grazie al più grande impianto fotovoltaico su tetto d’Europa.
Le 40 fabbriche della bontà Dentro alla Fabbrica Italiana Contadina si può poi scoprire come dai campi e dalle stalle nascono le bontà che tutto il mondo apprezza. Negli 80 mila metri quadrati coperti si possono visitare e vedere all’opera 40 fabbriche che, ogni giorno, per ciascuna filiera, mostrano dal vivo le tecniche, l’abilità ed i segreti da cui nascono prodotti unici: il prosciutto di Parma, i salumi della Bassa parmense e la mortadella di Bologna; e poi i salumi di cinta senese e quelli di Suino Nero calabrese, la carne, il latte, lo yogurt e i formaggi freschi; il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano, lo squacquerone e il raviggiolo, la caciotta, il pane, la pasta fresca e secca e all’uovo, la farina macinata a pietra, il riso, i sughi e la frutta conservata; la raccolta ed il confezionamento delle uova, la lavorazione del pesce, la torrefazione del caffè, il cioccolato, il panettone ed i biscotti, il miele, la pasticceria siciliana, il gelato, i confetti tradizionali, le caramelle e la liquirizia, il tartufo, la birra, il vino, l’olio, il pomodoro, il pollame.
Non c’è che l’imbarazzo della scelta: la produzione è quotidiana, dal vivo e autentica, e i prodotti di Fico si potranno assaggiare direttamente nelle fabbriche oppure nelle oltre 40 aree ristoro, fatte di trattorie, ristoranti, chioschi di street food, bar e bistrot dedicati al buon bere e alla buona tavola.
Alla scoperta di ristoro e il mercato Perché a Fico, naturalmente, si potrà anche mangiare, con piatti e proposte per tutti i gusti e tutte le tasche. Per uno spuntino o un pasto informale, tanti chioschi proporranno i classici più gustosi del cibo di strada come arancine, arrosticini, porchetta, piadina, pizza, polenta e tante atre specialità “da passeggio”. Per chi invece vuol fermarsi per un pranzo o una cena, sono a disposizione decine di possibilità – dalle trattorie agli “stellati” – che propongono ingredienti e piatti della nostra tradizione: dai primi al pesce, la carne, i tartufi, la cacciagione e via assaporando…
Per finire, ben 9.000 metri quadrati dell’area coperta sono dedicati al mercato, dove trovare e acquistare gli ingredienti e le specialità tipiche italiane, o semplicemente fermarsi a goderne profumi e colori in una delle meravigliose piazze coperte.
Imparare e conoscere, divertendosi Fico è pensato per imparare e divertirsi usando i sensi, il cuore, la testa e le mani. Oltre alle esperienze da vivere nei campi, nelle stalle e nelle fabbriche, ci sono 6 “giostre educative” interattive che raccontano il rapporto millenario tra l’uomo e il fuoco, la terra, i tre principali liquidi da lui creati – vino, olio e birra – il mare, gli animali, il futuro.
Un “carosello” davvero sorprendente e coinvolgente, che si aggiunge alle decine di eventi e corsi quotidiani. Qualche esempio? La scuola di pasta, la caccia al tartufo, come si producono la birra, il vino, il formaggio.
Nel Parco trovano posto anche aule didattiche attrezzate per grandi e piccoli, ai quali sono dedicate inoltre l’area bimbi ed attività specifiche per le scuole.
Bellezza, territori, cultura Fico vuole offrire al mondo un “assaggio” della bellezza, i territori e la cultura che il nostro Paese può offrire. Dunque, per far posto alla conoscenza e alla cultura, ci sono anche l’arena centrale, che ospiterà spettacoli ed eventi, un Centro Congressi, con teatro e cinema, e ad una grande libreria Coop con uno spazio dedicato alla storia ed ai valori di Coop.
Del Parco fa parte anche la “Fondazione Fico per l’educazione alimentare e alla Sostenibilità”, che annovera tra i propri fondatori quattro Università (Bologna, Pollenzo, Benincasa di Napoli e Trento). La Fondazione Fico è vero polo nazionale per la ricerca, la promozione e la divulgazione di stili di vita e di consumo sani. Mentre l’associazione italiana dei Comuni Patrimonio dell’Umanità Unesco collaborerà a promuovere a Fico le grandi bellezze del nostro Paese.