1. Home
  2. Nessuna categoria
  3. Dal boom degli scooter, alle ancora poche auto a metano e Gpl
Nessuna categoria

Dal boom degli scooter, alle ancora poche auto a metano e Gpl

Altre info

Il boom tutto italiano degli scooter

Ma non ci sono solo le auto ad avere la responsabilità dell’inquinamento e del traffico paralizzante delle nostre città. Chiunque sia un utente quotidiano delle strade italiane si rende conto della presenza sempre maggiore dei motocicli, prediletti da molti perché più agili e veloci nel traffico urbano. "Quello degli scooter – conferma Luca Trepiedi, ricercatore dell’Istituto sui trasporti (Isfort) – è uno dei nuovi problemi da non sottovalutare. E anche un’altra anomalia tipica italiana. Le città italiane sono forse le uniche tra i paesi avanzati con tanti motori a due ruote tra scooter grandi e piccoli, tanto che oggi circola in Italia il 38% dei motoveicoli europei. Si tratta di una risposta individuale al caos del traffico urbano: gli scooter non danno problemi di posteggio e si muovono con agilità anche su distanze medie. Ma scaricano sugli altri dei costi elevati. Oltre il 64% delle nuove immatricolazioni 2009 di motocicli, fino a 750cc., sono veicoli sopra i 125cc di cilindrata. Dunque si tratta di mezzi molto potenti e pericolosi, oltre che inquinanti. Non a caso, i dati sugli indici di incidentalità e mortalità rilevati in città come Roma, Genova e Firenze sono impressionanti".  

Le soluzioni possibili: il caso di Londra e l'utopia di Masdar city

Se è vero che il problema italiano è la mancanza di governo del territorio, arrivando all’assurdo di piste ciclabili che si fermano ai limiti del comune – come spiega Luca Trepiedi dell’Isfort – perché oltre l’amministrazione cittadina non ha competenze, bisognerebbe fare come a Londra. Nella capitale britannica, infatti, c’è un unico governo per un’area di 7,5 milioni di abitanti (cioè Lazio, Marche e Umbria messe insieme, e una sola agenzia tecnica (Transport for London) che si occupa di trasporti su ferro e gomma, taxi, sosta su strada, parcheggi di scambio, servizi alle biciclette, controllo e segnaletica delle strade, investimenti, pianificazione urbana e politiche antinquinamento.Tra le esperienze d’avanguardia c’è quella di Masdar City, la cui costruzione è terminata nel 2009. Progettata dallo studio di architettura inglese Foster and Partners, la città conterà esclusivamente sull’energia solare, con un’economia zero-carbonio, e un’ecologia zero-rifiuti. La città, che copre 6 chilometri, è costruita ad Abu Dhabi, a 30 km a est dalla capitale degli Emirati Arabi. È pensata per essere abitata da circa 50mila persone ed è la prima città a bandire completamente l’uso delle automobili. Una scelta davvero controcorrente, se si pensa che gli Emirati Arabi sono tra i principali produttori di petrolio al mondo.

Ma da noi le auto a Gpl e metano non decollano: siamo solo al 5,7%

I carburanti "verdi" fanno risparmiare dal 40% (nel caso del gpl) al 50% (col metano). Inquinano mediamente il 20% in meno. Fino al 2009 gli incentivi statali ripagavano completamente la spesa per il motore a doppia alimentazione. Ancora oggi molte regioni incentivano la trasformazione delle auto già immatricolate a gpl o a metano (per saperne di più conviene consultare il sito del Consorzio Ecogas – www.ecogas.it – che contiene anche un elenco delle regioni che offrono incentivi). Eppure sono pochissime le auto circolanti alimentate a metano. "I dati Aci sulla consistenza del parco autovetture al 2009 – spiega Luca Trepiedi, ricercatore dell’istituto sui trasporti (Isfort) – quelle alimentate a GPL o metano rappresentano solo il 5,7% del totale. Nell’area adriatica va un po’ meglio perché c’è una rete distributiva migliore, ma il dato generale è modesto. La conversione non decolla, anche a prescindere dagli incentivi regionali, e nonostante il vantaggio attribuito da molti comuni di poter circolare nei giorni di blocco. Per trasformare gli orientamenti di consumo dei cittadini e sviluppare ecologicamente il parco auto serve infatti una politica industriale e di filiera, che non si fa solo a livello locale". Così nei primi mesi del 2010 – terminati gli incentivi statali all’acquisto – gli acquisti delle auto a metano sono crollate del 73%, e quelle a gpl del 46%.

Condividi su

Lascia un commento

Dicci la tua! Scrivi nello spazio qui sotto cosa pensi dell’articolo, la tua opinione è importante per noi.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere

Iscriviti alla
newsletter

di Consumatori

Ricevi ogni mese via mail la rivista digitale e le notizie più interessanti