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Dai grassi idrogenati alla provenienza d’origine.

 

Dai grassi idrogenati alla provenienza d'origine
quello che c'è da leggere sui prodotti a marchio Coop

“Per il consumatore di prodotti a marchio Coop avere, attraverso l’etichetta, un’informazione trasparente e il più possibile completa su ciò che acquista non è certo una novità. Molte delle modifiche introdotte dal regolamento Ue sulle etichette degli alimenti, infatti, sono per noi una realtà concreta già da parecchio tempo. Per questo accogliamo positivamente le modifiche che vengono ora recepite dalla normativa, anche se in alcuni casi ci saremmo aspettati maggiore coraggio dalle autorità europee, come ad esempio il rendere obbligatoria l’indicazione d’origine anche per altri prodotti oltre la carne”. Con queste parole Maurizio Zucchi, direttore qualità Coop Italia, commenta le novità introdotte dall’Unione Europea che diventeranno progressivamente operative nell’arco di tre anni per dare il tempo alle aziende di adeguarsi.
Tornando alle etichette Coop ecco nel dettaglio gli aspetti su cui la normativa era già stata anticipata dichiarando volontariamente sui propri prodotti a marchio: l’origine delle olive per la produzione dell’olio extravergine (nel 2001), l’origine del pomodoro (nel 2003) per pelati, passate e sughi, del latte microfiltrato (nel 2005), delle carni suine (nel 2009). In più Coop ha certificato la tracciabilità di numerose filiere animali e vegetali.
Anche sugli “oli vegetali” l’operazione trasparenza di Coop è avanti: nei suoi prodotti a marchio, già è indicata la composizione delle varie tipologie di olio o grasso utilizzato.
Sui grassi trans secondo Coop si poteva fare di più: la Ue si riserva di decidere se rendere obbligatoria la segnalazione in etichetta solo tra tre anni. Coop, intanto, ha vietato nei suoi prodotti l’utilizzo di grassi idrogenati, che sono una fonte significativa di grassi trans. 
La tabella nutrizionale non è certo una novità per Coop: ma ora, con il nuovo regolamento, la quantità di calorie, di grassi saturi, di proteine, carboidrati, zuccheri e sale, deve essere obbligatoriamente indicata. 
Un ulteriore obbligo sarà quello di evidenziare gli ingredienti allergizzanti. “Però non essendoci nessun obbligo relativo agli impianti e alle linee di produzione per ridurre al minimo eventuali contaminazioni – spiega Zucchi – non viene risolto il cronico problema legato all’uso un po’ troppo disinvolto della dicitura cautelativa ‘può contenere’ che riduce drasticamente le scelte alimentari di chi ha problemi di allergie”. 
Nessuna novità per quanto riguarda l’etichetta Coop in merito all’indicazione di provenienza della carne suina, ovina, caprina e pollame che l’ha inserita sui prodotti già a partire dal 2009 e che oggi vuole anche la Ue. “Per comprendere se quello che spendiamo è speso bene – commenta ancora Zucchi – ci sarà ora l’obbligo di riportare la parola ‘scongelato’ su quegli alimenti congelati o surgelati venduti scongelati. O ancora, l’obbligo di indicare se l’aggiunta di acqua superi il 5% così come – sempre a proposito di trasparenza – sarà obbligatorio dichiarare se l’involucro degli insaccati è commestibile o meno”.

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