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Coop, gli imballaggi e le 3R


Coop, gli imballaggi e le 3R

 


Scrivo a proposito di imballaggi inutili e/o difficili da riciclare; mi riferisco alle confezioni di latte Coop, dove c’è una specie di piramide di plastica + tappo sopra un parallelepipedo in cartone: penso che pochi facciano come me e stiano lì a tagliar via con le forbici il pezzo in plastica e riciclare correttamente il tutto. Possibile che nessuno se ne sia accorto?

Paolo Zonno – Casamassima (Bari)

 

Risponde Claudio Mazzini

responsabile innovazione a valori di Coop Italia:

I criteri per la valutazione e la scelta delle confezioni dei prodotti Coop debbono rispettare diverse esigenze quali proteggere l’alimento, facilitare l’utilizzo della confezione stessa da parte del consumatore, nonchè nelle fasi d’esposizione e della logistica. Dal punto di vista ambientale, pur non rappresentando quasi mai la confezione l’impatto prevalente sul ciclo di vita dei prodotti (mediamente meno del 10%) è chiaro che  le enormi problematiche relative alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti non sarebbero tali se, a monte, si cercasse di ridurne la produzione. I danni provocati dalla continua apertura di discariche ed inceneritori sarebbero notevolmente ridotti se fossero adottati dei principi fondamentali contenuti nella Direttiva Europea sull’imballaggio e sui rifiuti da imballaggio.

Su questo aspetto Coop intende agire lungo due direttrici strategiche: la riduzione a monte del consumo di risorse (materiale, energia) e delle emissioni di CO² la riduzione a valle della produzione di rifiuti. Accanto a questi indicatori abbiamo iniziato un percorso di ricognizione sull’indicatore ambientale “consumo di acqua”. Come? Attraverso la promozione della strategia delle “3R”, ossia in ordine di importanza: R come Risparmio, R come Riutilizzo, R come Riciclo.

Perchè in ordine di importanza? Perchè per quanto utile, importante e nobile sia riciclare i materiali da imballaggio scartati, lo è ancora di più, se si vuole ridurre la produzione di rifiuti ed i conseguenti danni sull’ambiente, riutilizzarli ogni volta che si può e, soprattutto, risparmiarli. Vale a dire usarne di meno, per poter un domani ridurre i rifiuti (siamo l’unica specie su questo pianeta a produrne) fino a non averne affatto.

Coop ritiene possibile mettere in pratica queste politiche virtuose (delle 3R) attraverso: 1) dematerializzazione: ovvero riduzione della quantità di materiale (peso, spessore, dimensione) a parità di quantità, qualità e sicurezza e del prodotto; 2) no overpackaging: ovvero riduzione/eliminazione dei confezionamenti non necessari; 3) ampio uso di ricariche; 4) massimo utilizzo di materiali riciclati; 5) riduzione degli spazi nello stoccaggio e nel  trasporto, riducendo quindi il numero di automezzi necessari.

Sono già più di 100 i prodotti Coop su cui sono stati fatti interventi “3R” sul packaging. Il quantitativo di materiale risparmiato da Coop in seguito a tali interventi, è stato, nel solo 2009, di 3.700 tonnellate di materiale d’imballaggio. Le scelte vengono effettuate dopo approfonditi studi che calcolano gli impatti ambientali lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti: lo strumento che Coop usa da oltre 10 anni, è  l’LCA (Life Cycle Assessment), una metodologia per valutare il carico ambientale associato a un prodotto,  un processo o una attività, attraverso la classificazione e la quantificazione della energia e dei materiali usati e rifiuti rilasciati nell’ambiente.

Infine per quanto riguarda il cartone del latte al momento dello smaltimento vale la cosiddetta logica “dell’imballaggio prevalente” ovvero la filiera di raccolta a cui destinare un imballaggio è quella che compone la maggior parte dello stesso, quindi non è necessario  “tagliare” la parte superiore di plastica (se lo si fa va benissimo), perchè il cartone una volta separato dall’altra carta raccolta in modo differenziato, va in cartiera così com’è. La frazione cellulosica viene poi “sciolta” e riciclata in un impianto chiamato  “pulper” una sorta di enorme impastatrice ad alta velocità e acqua calda. Quindi il processo industriale è stato progettato proprio per separare i due diversi materiali.

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