Coind, crescere grazie al prodotto Coop
Storia di una azienda in cui nascono il caffè e tante altre cose che finiranno sugli scaffali col marchio Coop
Duecentocinquanta dipendenti, cinque stabilimenti, un fatturato di gruppo in costante crescita che, nel 2011, ha superato gli 85 milioni di euro. Coind è una delle tante industrie che producono prodotti a marchio Coop, ma ha la particolarità di essere l’unica di cui Coop è anche proprietaria (controllandone una quota dell’88%) assieme ad altre società cooperative. Il quartier generale di Coind è a Castelmaggiore, alle porte di Bologna, in uno stabilimento che soprattutto è concentrato sulla lavorazione del caffè (Coind è tra i primi dieci produttori in Italia) e del cioccolato. Mentre a Noale, in provincia di Venezia, nascono prodotti cosmetici di vario tipo, dalle creme solari a quelle per viso e corpo, dai deodoranti ai dentifrici e detergenti. Ci sono poi società controllate come Sirea (concentrata su orzo tostato e liquerizia), Coind Trading e la partecipata Fruttagel, un gigante che sforna annualmente 30 milioni di litri di succhi di frutta, 30 mila tonnellate di pomodoro e 37 mila tonnellate di vegetali surgelati.
"La nostra realtà – spiega il presidente di Coind, Tino Cesari – è riuscita a crescere anche in questi anni di crisi e di consumi stagnanti se non calanti, soprattutto perché legata alla produzione dei prodotti di marche private e in particolare di quelli a marchio Coop. Il fatto che le famiglie, in una fase difficile, sempre più scelgano questo tipo di prodotti perché ritengono che offrano un ottimo equilibrio tra qualità e convenienza, è la chiave di una modifica importante che sta avvenendo nel mondo dei consumi. E noi siamo orgogliosi di aver contribuito a questa evoluzione, con la qualità del nostro lavoro e con la capacità di dare risposta alle esigenze di sviluppo di nuovi prodotti che ci vengono poste ogni giorno. E ora, proprio a conferma di questo, stiamo per aprire un nuovo fronte che nasce proprio da un lavoro fatto assieme a Coop Italia. Riguarda il mercato del caffè che per noi vale già un 20% del fatturato complessivo. Si tratta di un mercato in costante evoluzione, che alle modalità di consumo più tradizionali (il caffè macinato e quello in grani), ha visto affiancarsi dapprima le cialde, su cui già operiamo, e ora le capsule. Proprio per avviare questo progetto, abbiamo appena acquistato un capannone adiacente al nostro stabilimento bolognese, e, con un investimento superiore ai 3,5 milioni di euro, contiamo già per Natale di far arrivare sul mercato le capsule prodotte da noi".
Quando si parla di caffè (ma anche di altri infusi, di cacao o di cioccolato), il tema della qualità e dei controlli è ovviamente fondamentale. Come spiegano i tecnici di Coind, specie per il caffè, il fatto che il consumatore riconosca sempre quel gusto è la chiave del successo di un determinato prodotto. E per definire proprio quel gusto vengono mixate diverse qualità di caffè (ne esistono a decine) in un processo fatto anche di analisi sensoriali, di controlli costanti sui campioni e controlli finali. Ovviamente nascono qui anche i prodotti legati al mercato equo e solidale, per cui (assieme a quelle Iso 2200 e Iso 9001) Coind ha la certificazione Fair Trade.
Il discorso qualità e controlli vale nella stessa misura anche per il settore cosmesi e detergenza, in piena coerenza con l’attenzione che Coop attribuisce da sempre ai temi della salute. Dunque partendo da rapporti con università e laboratori di ricerca, Coind ha definito accordi con fornitori che diano il massimo di garanzie, definendo protocolli di lavorazione precisi per ottenere la massima riduzione degli allergeni.
Se il lavoro per le marche private è il cuore della sua attività, Coind è però presente sul mercato nazionale e estero anche con marchi propri, sia nel caffè con Meseta e Attibassi, nel cioccolato (ancora Attibassi) e nella cosmesi con i marchi Fascino Italy, Officine cosmetiche Bentivoglio, Oasi e Rare Beauty.