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“Attenzione a non annullare la nostra identità”


“Attenzione a non annullare la nostra identità”

Il parere della piscologa Mariacandida Mazzilli

 


Cosa accade nella psiche di una donna che decide di intervenire chirurgicamente sul proprio corpo? Ne parliamo con Mariacandida Mazzilli, psicologa, psicoterapeuta e responsabile del sito www.psicologiadonna.it.

 

Cosa spinge una persona a cambiare – non sempre migliorandole – le caratteristiche fisiche di se stessa?

Va premesso che le donne ritoccate un po’ si somigliano tutte e in questo c’è un rischio di annullamento dell’identità. Nelle persone comuni ci sono motivazioni varie: c’è chi lo fa per assomigliare ai vip, o persone in crisi per un divorzio, per la perdita del lavoro. Affidandosi al chirurgo, credono di risolvere i loro problemi. Qualcuna pensa: ” mi ritocco il seno e lui torna da me”. Generalmente si tratta di persone con bassa autostima che credono che l’operazione possa far superare loro la depressione o un periodo difficile. E invece dopo l’intervento stanno peggio perchè lo caricano di troppe aspettative e si fanno ossessionare dai dettagli: a un’operazione ne segue un’altra e così via, perchè di fondo c’è l’incapacità di accettarsi.

 

La mania crescente di rifarsi qualcosa è legata a questo tipo di società basata sull’immagine?

Certo che sì. Questo fenomeno è accentuato – sia tra le persone di spettacolo che tra quelle comuni – da una società in cui viene fatta un’equazione tra un bel corpo e il successo. Non a caso la chirurgia estetica è più che altro praticata dalle donne, perchè la nostra è una società “maschile” che impone un certo stereotipo di bellezza femminile, oggi particolarmente prepotente.

 

Come spiega il ricorso delle giovanissime alla chirurgia estetica?

Si ritoccano con sempre maggiore frequenza anche le ragazze tra i 15 e i 20 anni specie se di ceto sociale alto, mentre il fenomeno, tra le adulte, è diffuso in tutti i ceti sociali. Le adolescenti si fanno regalare dai genitori l’intervento, soprattutto al seno e al naso. L’adolescenza rappresenta, infatti, un momento fondamentale nella costruzione dell’immagine di sè e allora si desidera assomigliare a qualcuno, a qualcuno che è perfetto e di successo come appaiono i vip in televisione. Del resto gli unici modelli disponibili sono quelli della tv, e i genitori assecondano i figli perchè essi stessi sono “vittime” di questi modelli e omologati a standard precostituiti.

 

Come può avvenire la riconciliazione con il proprio corpo?

Per riconciliarsi con il proprio corpo occorre ricercare nuove modalità per nutrire la propria autostima, imparando a capire che corpo e mente non sono divisi, conquistando la consapevolezza che se il corpo si ammala è perchè anche la mente si ammala. Bisogna imparare che il corpo cambia, soffre, ingrassa, vive, insomma, ed è così che va accettato e non soddisfacendo i criteri estetici dominanti. Mente e corpo non sono mai divisibili, bisogna imparare ad ascoltare i bisogni autentici del nostro corpo. Solo così comprenderemo più profondamente noi stessi.

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