Assemblea e governance, il bilancio è sui tre anni
L’assemblea generale dei delegati, che si è tenuta a Bagnara di Romagna lo scorso 4 giugno, è coincisa con la scadenza del primo triennio del nuovo sistema dualistico di governo della cooperativa. Ottimi i risultati raggiunti, da quelli economici e patrimoniali agli investimenti realizzati, fino alla grande risposta dei soci: in crescita il loro scontrino medio e le vendite in percentuale, lievitate di oltre 4 punti in tre anni
Il 4 giugno a Bagnara di Romagna si è svolta la ventiduesima assemblea generale di bilancio di Coop Reno. Eravamo anche alla scadenza del primo triennio del nuovo sistema di “governance”, il sistema dualistico.
L’assemblea di Bagnara è stata quindi l’occasione per riflettere sugli obiettivi raggiunti dalla cooperativa, conseguenti alla nostra originale filosofia aziendale impostata sul modello di cooperativa-impresa, in cui i soci devono essere coinvolti nei processi imprenditoriali.
Tali orientamenti sono stati elaborati dal Consiglio di Sorveglianza e completamente condivisi dal Consiglio di Gestione che li ha fatti propri e applicati.
Nel triennio 2008-2009-2010 il coinvolgimento dei soci è avvenuto attraverso il “ristorno”, proposto come forte partecipazione ai risultati della gestione caratteristica della cooperativa, ma con l’impegno di destinare parte di questa risorsa ad aumento di capitale per migliorare la patrimonializzazione della cooperativa.
Durante l’assemblea abbiamo evidenziato gli ottimi risultati raggiunti attraverso questa impostazione. Infatti nel periodo il Patrimonio Netto della cooperativa è passato da € 30.340.000 a € 37.859.000, con il 43% derivante dall’aumento del Capitale Sociale, mentre il restante 57% è derivato dagli utili portati a riserve indivisibili.
Attraverso la capitalizzazione per oltre 7,5 milioni di euro e il recupero degli ammortamenti sugli investimenti fatti in passato per una cifra di 8,4 milioni, il cosiddetto cash-flow di Coop Reno nel triennio ha raggiunto quasi i 16 milioni. Se a queste risorse finanziarie sommiamo anche il cash-flow della “Massarenti spa”, che nello stesso periodo è stato di 6,7 milioni, raggiungiamo la consistente cifra di € 22.616.453, con la quale abbiamo potuto reggere un consistente programma di investimenti che ci hanno consentito di rafforzare la nostra presenza storica a Baricella, Altedo, Poggio Renatico, S. Giorgio di Piano, Osteria Grande, S. Agata Bolognese, S. Venanzio di Galliera e di entrare in nuove aree come Casalfiumanese, Castelguelfo, Padulle, Bagnara di Romagna e, a luglio, a Riolo Terme.
Questo rafforzamento di presenza, sommato alla scelta di privilegiare in maniera consistente i soci rispetto alla clientela normale, nel triennio hanno portato 14.831 frequentatori dei nostri punti vendita a chiedere di diventare soci, producendo in tal modo un incremento della base sociale di oltre il 24%.
Quindi lo sviluppo e i vantaggi dati ai soci sono stati molto apprezzati, ma hanno prodotto un altro fondamentale risultato, quello di inserire nel corpo sociale della cooperativa nuovi soci sostanzialmente più giovani della media e più fidelizzati. Infatti il dato che ormai rileviamo da anni del valore dello scontrino medio del socio rispetto a quello del cliente normale, si è elevato di valore e anche la percentuale di vendite ai soci rispetto al totale vendite è aumentato passando dal 64,25% del 2007 al 68,60% del 2010. Lo sviluppo, figlio degli investimenti, e l’aumento della fidelizzazione dei soci, hanno prodotto un deciso aumento delle vendite, che sono passate dai 133 milioni del 2007 ai 153 milioni del 2010, con un incremento del 14,8% e un effettivo aumento del 10% se usiamo per i confronti cifre al netto dell’inflazione.
Questi sono risultati importanti, ma non tranquillizzanti, infatti stiamo assistendo nel territorio in cui operiamo a un forte incremento della concorrenza che, a nostro avviso, gode di un differenziale di costo della mano d’opera molto consistente, e questa differenza può portarci in breve tempo a compromettere i risultati della gestione caratteristica.
Il fenomeno dell’aumento dei costi deve essere messo sotto controllo, ma quello del costo del lavoro, nella provincia di Bologna, è decisamente il più oneroso e ciò ci deve portare a ricontrattarlo con le rappresentanze sindacali, almeno nella parte normativa e degli orari di lavoro. Rileviamo inoltre una difficoltà diffusa a farci percepire per quello che siamo, cioè i più convenienti, mentre con l’insegna Coop diffondiamo concretamente valori di sicurezza, eticità e solidarietà.
Per questi motivi dobbiamo avviare una convinta e consistente campagna di comunicazione, nel prossimo futuro, per ripristinare la giusta immagine che la cooperazione e la Coop Reno devono avere. Infine abbiamo evidenziato come abbiamo già avviato nella nostra cooperativa una riflessione sul tempo che passa e che porterà inevitabilmente alla necessità di cambiare i vertici aziendali.
Gli obiettivi che l’assemblea ha condiviso sono quelli di non disperdere la esaltante esperienza di Coop Reno e di favorire, con tutti i mezzi necessari, la crescita dei futuri reggitori della cooperativa, scelti all’interno dell’azienda.
Il rinnovo del Consiglio di Sorveglianza, che è avvenuto nella stessa assemblea, e la successiva nomina del Consiglio di Gestione, sono orientati verso l’ottenimento di questi obiettivi, per il cui raggiungimento i soci e i consigli delle sezioni soci dovranno partecipare al fianco alla dirigenza aziendale.
Paolo Bedeschi