Si configura come una vera e propria discriminazione, il fenomeno rilevato dal Censis con un’indagine. Il 10% delle donne malate di tumore della mammella, infatti, perde il lavoro, per licenziamento, dimissioni o altre cause, e molte altre hanno problemi professionali. L’indagine Censis è stata presentata al Senato dalla Favo, la Federazione delle associazioni di volontariato, in occasione della giornata del malato oncologico.
Secondo i numeri dell’indagine in seguito all’insorgenza della patologia e’ stato licenziato il 3,4% dei pazienti con tumore alla mammella intervistati, e ad aver dovuto dare le dimissioni, cessare l’attivita’ commerciale, professionale o artigianale e’ stato il 6,2%; oltre il 42% e’ stato costretto a fare assenze associate alla patologia ed alla cura (32,1% tra gli altri malati), il 33,1% rileva che si e’ ridotto il suo rendimento suo malgrado, il 16% circa ha dovuto mettere da parte propositi di carriera (il 6,2% tra gli altri) e quasi il 12% ha dovuto chiedere il part-time o altre modalita’ di lavoro flessibile o di riduzione dell’orario (rispetto al 4,3% degli altri pazienti).
Sul fronte delle terapie per i pazienti con questo tumore i numeri sono nel complesso positivi: ”Forte il rapporto con l’oncologo (l’83,6% dei pazienti ha un proprio oncologo di riferimento) – si legge nel rapporto – e buono il grado di informazione dei pazienti sui farmaci antitumorali con i quali e’ stato curato o con cui viene attualmente curato (indicato dall’86,8%).
16 maggio 2013
fonte: ansa