Un’oasi di benessere (“wellness” in inglese). Chi non la ricerca di questi faticosi tempi? Dai classici centri estetici, che assorbono il 35,8% dei 20 miliardi complessivamente spesi dagli italiani per sentirsi meglio (siamo quinti al mondo in questa speciale classifica dietro Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e Germania e davanti alla Spagna), si è passati oggi a molto di più, in un settore in costante crescita al riparo dai venti della crisi.
Si è passati, dicono le elaborazioni Censis, alle terme (18,9%), a fitness, palestre e tecnologie connesse (17,2%), alimentazione biologica e integratori (8,6%), omeopatia, fitoterapia, erboristeria, ecc. (idem), bioarchitettura e arredi ergonomici (5,2%), agriturismo e beauty farm (2,6%), balli (2,4%) e parchi divertimento (0,7%).
Ci sono l’edonismo e il progressivo invecchiamento della popolazione che vuole tenersi in forma, l’onda lunga della new age e le fascinazioni d’Oriente, ma anche una semplice tendenza al ritorno alle poche cose che contano. C’è tutto questo e probabilmente altro dietro il successo del wellness e di une serie di prodotti ad esso collegati. Perlopiù accessori non troppo costosi che stanno sopravvivendo meglio di altri alle spending review cui ciascuno di noi sottopone i propri budget familiari.
Vediamo alcuni di questi prodotti in formato da casa, facilmente acquistabili anche in molti ipercoop, con la premessa che non si può certo prescindere, per la salute del corpo e della mente, dall’esercizio fisico e da una sana e completa alimentazione, con alla base una rete di relazioni umane “vere” e non virtuali.
Leggi la nostra guida al mondo wellness: tra massaggiatori, epilatori e fontane relax.
Claudio Strano (gennaio/febbraio 2014)