La salute come scelta
Continua la campagna del Ministero per promuovere l'idea che rimanere sani dipende anche da noi. Scegliendo bene il cibo e facendo movimento
Quando ci si sente spiegare che, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della sanità, l’86% dei decessi e il 77% della perdita degli anni di vita in buona salute in Europa e in Italia, sono provocati da malattie croniche causate da fumo, consumo di alcol, scorretta alimentazione e mancanza di attività fisica, c’è davvero da cominciare a mettere mano alle nostre cattive abitudini. Per il nostro bene e per quello delle nostre famiglie.
Ce lo consiglia caldamente anche il Ministero della Salute con la campagna "Guadagnare salute" che ha come obiettivo proprio quello di renderci più facile l’abbandono delle vecchie abitudini in favore di nuove e più sane. Anche perché – come spiega Daniela Galeone, dirigente medico del Ministero stesso – "queste malattie croniche pesano sulle spese complessive sanitarie per oltre il 75%. E poi hanno un impatto sul reddito nazionale, perché in tutti i paesi occidentali c’è una diminuzione del pil connessa a queste malattie".
Ecco allora il programma "Guadagnare salute" che mette insieme Ministero, Istituto Superiore di Sanità, di concerto con le Regioni, gli enti locali e con il coinvolgimento del sistema sanitario nazionale anche attraverso i medici di base, e le farmacie. Ovviamente è della partita anche il Ministero della pubblica istruzione, vista l’importanza dell’educazione alimentare fin da piccoli (nonché altri 7 dicasteri). La novità di questo programma tuttavia è anche l’entrata in scena di soggetti non sanitari, come la grande distribuzione (ecco dunque il coinvolgimento di Coop) o aziende alimentari, ristoratori, distributori di tabacco e di alcolici. Il Ministero ha chiesto ai produttori di abbassare entro il 2014 grassi, zuccheri e sodio e intende inoltre istituire una tassa di scopo su superalcolici e bibite zuccherate: per i primi si parla di 50 centesimi al litro, per le seconde di 2,50 centesimi per lattina. Il ricavato, oltre 250 milioni di euro l'anno, dovrebbe servire per finanziare tecnologie sanitarie e azioni di promozione per l'educazione sanitaria.
Obiettivo prevenzione
Ma a quale fascia di popolazione si rivolge in particolare il programma? "Poiché l’obiettivo è diminuire la mortalità e trascorrere il maggior numero di anni in buona salute, la campagna si rivolge alle persone sane. Insomma, l’obiettivo è la prevenzione", precisa Galeone. Da attuare anzitutto cancellando dalla propria vita – il più possibile – le abitudini rischiose: il fumo, la sedentarietà, l’abuso di bevande alcoliche. E se il target – l’obiettivo della campagna – è il più ampio possibile, ci sono però categorie a cui il messaggio intende prestare attenzione: i bambini in sovrappeso, "rischiosa condizione che predispone all’obesità nell’adulto", spiega Galeone, ma anche gli anziani, "per condurli a vivere il più possibile in condizione di benessere la loro età".
In generale, per ogni target, il piano di comunicazione tocca i punti deboli: per i bambini dai 6 ai 10 anni sovrappeso e sedentarietà. "Dai nostri sistemi di sorveglianza – spiega infatti Barbara De Mei, del Centro Nazionale di Epidemiologia dell’istituto superiore di sanità – sappiamo che i bambini passano più di due ore al giorno davanti alla televisione e al computer, e non fanno l’attività fisica adatta alla loro età, cioè giochi di movimento". Per le donne, il tallone d’Achille è il fumo. Per gli adolescenti, il fumo e l’alcol.
Ma se è facile dire e spiegare che è meglio non fumare e non abusare di alcol – anche se alla consapevolezza della pericolosità di questi stili di vita non sempre consegue un comportamento corretto – è un po’ più complicato far arrivare le regole di una alimentazione che ci faccia guadagnare salute. "Alimentazione corretta e buona salute sono un binomio indissolubile", spiega infatti il Ministero nelle sue pubblicazioni. Perché disordinata alimentazione porta al sovrappeso e alle malattie ad esso correlate. "I dati sulla sorveglianza alimentare mostrano che in Italia, come in ogni altra parte del mondo, il sovrappeso e l’obesità sono in crescita. Il fenomeno è più spiccato nelle regioni meridionali, dove si assiste anche a un consumo minore di frutta e verdura rispetto al resto del paese ed è più rilevante nelle classi con livello culturale, sociale ed economico più basso". Circa 3 adulti su 10 (dati 2010) risultano sovrappeso, uno su 10 è obeso.
Ma quali sono gli errori più comuni in ambito alimentare? Il fast food, ovvero "molto cibo a poco prezzo" che porta a un iperconsumo passivo, cioè al mangiare senza praticamente rendersene conto cibi altamente energetici. Consapevolezza altrettanto scarsa è quella che accompagna l’ingurgitare di bevande zuccherate. Che portano su le calorie e non ci lasciano la sensazione d’aver mangiato. Se si vuole guadagnare salute allora, bisogna anzitutto consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (regola che solo il 10% degli italiani dichiara di seguire), non saltare i pasti (soprattutto la prima colazione), e limitare gli zuccheri, a partire da quelli nascosti nelle bevande zuccherate. Infine non eccedere nel consumo di sale (specialmente nascosto in cibi precotti e confezionati): basterebbe diminuirlo del 50% (per arrivare a circa 5 grammi al giorno, dose massima raccomandata, contro i 10 normalmente consumati in Italia), per ottenere un decremento significativo del numero delle persone che necessitano di terapia antipertensiva, dei decessi provocati da ictus e da malattie cardiache coronariche.
Ma in generale seguire le regole di una corretta alimentazione, da subito, migliora sensibilmente la qualità della vita e "ha un effetto preventivo – si legge nel dossier "Guadagnare salute" – sullo sviluppo di alcuni tumori e può ridurre la mortalità globale e quella per malattie cardiovascolari. Inoltre, previene sovrappeso e obesità, ritarda l’invecchiamento, riduce i costi sanitari e la mortalità". Italiani, spagnoli e francesi consumano più frutta e verdura e sono infatti i più longevi d’Europa.
Combattere la sedentarietà
Altrettanto importante è combattere la sedentarietà, che cresce di pari passo – secondo i sistemi di rilevamento del Ministero – col sovrappeso. L’attività fisica è una vera e propria panacea, per il nostro organismo, e cura più di qualsiasi medicina. Peccato che il 40,6% degli italiani non svolga alcuna attività sportiva; solo il 21% lo fa in modo costante. Ma quale tipo di attività è consigliabile? Per ottenere benefici sulla salute degli adulti – si legge nel dossier – bisogna praticare attività fisica moderata per almeno 30-45 minuti, 4 o 5 giorni la settimana. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di comprendere nei 45 minuti circa 5-10 minuti di riscaldamento, 20, 30 minuti di fase aerobica e una fase di recupero di 5-10 minuti. Questi livelli di attività sono sufficienti per ridurre il rischio cardiovascolare, di diabete e di cancro e di garantire la funzionalità neuromuscolare anche con l’avanzare dell’età. Infine, un piccolo consiglio. Approfittando della bella stagione, a tutte le età, conviene staccarsi dalla tv e dai videogiochi. Una ricerca statunitense ha mostrato che diminuire le ore passate guardando la televisione favorisce di per sé una diminuzione di peso, anche senza diminuire le calorie introdotte.
Silvia Fabbri