In media si perdono di vista circa nove oggetti al giorno. Chiavi, cellulari, occhiali da sole, borsetta, ombrello, carta di credito, documenti e portafogli più del resto. Al contrario di quanto si pensi però l’età non c’entra, anche i giovani sono smemorati. Contano invece i geni e il sangue freddo perché l’essere sbadati si eredita e si accentua con l’impulsività. Lo dimostra una ricerca condotta all’università di Bonn, in Germania, pubblicata su Neuroscience Letters.
Lo studio ha esaminato 500 persone di circa 25 anni di età, donne e uomini, in base a questionari psicologico-cognitivi e all’analisi molecolare e genetica della saliva. Secondo la ricerca, esiste una ‘suscettibilità’ che dipende da varianti del recettore della dopamina, detto DRD2 – correlato al controllo e all’impulsività – e il 75% degli sbadati possiede queste varianti, come hanno spiegato gli autori dello studio al Wall Street Journal.
Ecco alcuni stratagemmi, suggeriti dagli esperti di fitness della memoria
- Metti le cose negli stessi posti scelti in base alle correlazioni con le azioni, come mettere gli occhiali da lettura dove si legge il giornale, il carica cellulare alla solita presa, il portachiavi accanto alla porta, il portafogli nell’armadio dove si lasciano abiti, borse e giacche.
- Associa un oggetto alle immagini. Se ad esempio si deve comprare il pollo si deve pensare al macellaio e al banco specifico.
- Sempre al supermercato fare la lista delle cose da comprare in base alla disposizione e al percorso che facciamo tra le corsie.
- Non ostinarsi a cercare nel momento in cui si è nervosi, meglio attendere…
- Ricordarsi quando è stata l’ultima volta che un oggetto è stato usato, generalmente gli oggetti non son molto lontani da quel punto.
- Cercare un oggetto, con calma, nei pressi di dove dovrebbe effettivamente essere: spesso, infatti, è proprio lì, ma il nervosismo e la concitazione ci impediscono di vederlo.
- Infine se proprio un oggetto non si trova, credere ad un principio fatalista poco usato ma raccomandato dagli esperti: l’oggetto, prima o poi, ricomparirà.
18 aprile 2014 – fonte: ansa