Salute e Bellezza

Cos’è la menopausa: come affrontarla in salute (e serenità)

Donna_50anni.jpgLa menopausa è certamente una fase di transizione importantissima nel cammino biologico di una donna, che segna profondi cambiamenti fisici e psicologici. Quello che disorienta quasi tutte è che non esiste un manuale che descriva i dettagli di questo cambiamento e le sue conseguenze, e ogni donna la vive sostanzialmente a modo suo.  «C’è una grande variabilità di manifestazioni e sintomi, a partire già dall’età in cui la menopausa esordisce – spiega Antonio D’Acunto, specialista in endocrinologia ginecologica a Pisa –. In genere succede tra i 42 e i 53 anni ma non mancano le eccezioni.

In ogni caso – precisa – non si deve considerare l’interruzione delle mestruazioni come un fenomeno che riguarda esclusivamente l’apparato riproduttivo, ma come un meccanismo di adattamento complesso, regolato da processi psico-neuro-endocrino-immunologici, che si coordinano per segnalare al corpo il momento in cui imbarcarsi in una gravidanza sarebbe troppo rischioso». Certo, quando il ciclo comincia a saltellare già a partire dai 42-44 anni, la crisi è inevitabile e la tentazione di “mettere mano” con le terapie ormonali è forte, dato che spesso a quell’età la donna talvolta medita ancora di mettere al mondo il primo figlio. Ma intervenire d’ufficio con terapie ormonali può essere controproducente.

Ciclo chiuso «Si deve sempre indagare a fondo la ragione per cui si va interrompendo il ciclo e la fertilità – sottolinea D’Acunto –. La mia opinione è che si debbano valutare molte opzioni fino ad arrivare alla diagnosi esatta. Alla base di una menopausa precoce ci possono essere anche fenomeni autoimmuni, cioè anticorpi prodotti contro le ovaie, o psicologici. Spesso molte donne hanno le mestruazioni senza per questo avere l’ovulazione e non se ne accorgono». Insomma, avere il mestruo non vuol dire di per sé che tutto funzioni bene, e per un tema così delicato meglio resistere alla facile tentazione di mettere a posto le cose con un farmaco, a cominciare dalla Terapia ormonale sostitutiva (Tos). Caldeggiata vent’anni fa, oggi tra gli specialisti esiste l’unanime consenso che i benefici della Tos siano surclassati dagli svantaggi, primo tra i quali l’aumento del rischio per il tumore del seno. Per questo il ricorso alla Tos viene ormai limitato ad alcuni casi specifici ed escluso a priori per tutte le altre donne.

Crisi d’identità Ma se alcune donne sono profondamente colpite dalla perdita definitiva della fertilità, altre sono invece più angosciate dal dover combattere con i sintomi che l’accompagnano: insonnia, caldane improvvise, osteoporosi, aumento di peso, depressione. Ma questa “crisi” psicobiologica è proprio inevitabile? «Quello che la maggior parte delle donne prova sono i sintomi di quella fase della vita chiamata climaterio – continua D’Acunto –, cioè la fase che precede e segue la menopausa, che va invece intesa come interruzione delle mestruazioni». Certamente la diminuzione degli ormoni, e in particolare degli estrogeni, induce cambiamenti oggettivi nel fisico, ma secondo gli esperti nella maggior parte dei casi non c’è ragione per vivere questa fase in modo drammatico. «Nell’esperienza clinica, si vede che l’approccio psicologico con cui la donna si prepara a un cambiamento è determinante per il modo in cui ne percepisce i sintomi – commenta D’Acunto –. Ovvero è dimostrato che una donna globalmente sana, che non fuma, fa attività fisica, cura l’alimentazione ma soprattutto che ha un’intensa vita personale e sociale, a volte a malapena si accorge dei sintomi». Vita piena e attiva, anche dal punto di vista sessuale. «È certo che una donna che vive una sessualità soddisfacente prima della menopausa continuerà ad averla anche dopo – dice D’Acunto –: la menopausa non affligge la capacità femminile di raggiungere l’orgasmo durante i rapporti, il calo del desiderio è spesso più una conseguenza psicologica e, talvolta, un modo per allontanarsi da una sfera della vita intima che probabilmente non era mai stata appagante».

Come si cambia Certo è che, dal punto di vista fisico, le statistiche parlano chiaro. Dopo la menopausa la salute della donna subisce una battuta d’arresto, il rischio cardiovascolare si parifica con quello del sesso forte, l’osteoporosi galoppa, il peso tende ad aumentare. Che fare? «L’aumento di peso dopo la menopausa non è inevitabile e non deve costituire un alibi – rileva D’Acunto –: con un’adeguata attività fisica e un’alimentazione corretta si può mantenere un corpo in forma a qualsiasi età». È chiaro che vanno assecondati i cambiamenti, primo tra i quali una diminuzione progressiva del metabolismo che può essere legata anche a una diminuzione dell’attività tiroidea con l’età. «Ma è una questione di adattamento e volontà – conclude D’Acunto –. Se non si abbandona l’attività fisica si può tra l’altro beneficiare anche di una notevole azione preventiva sull’osteoporosi, dato che la mineralizzazione dell’osso è dipendente dal carico muscolare e un corpo ben alimentato e in movimento potrà avere ossa in buona forma a qualsiasi età».

gennaio 2014 – fonte: Nuovoconsumo

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