Entrando in un corner Coop Salute, come in una qualsiasi altra parafarmacia, potrete notare un cartello informativo dal titolo “Prezzi trasparenti” che deve essere ben visibile e che riporta il prezzo di vendita di una ventina di farmaci tra i più diffusi e acquistati. Questa diffusione pubblica dei listini fa capo a un’iniziativa che il ministero della Salute ha assunto per assicurare meccanismi di chiarezza e trasparenza delle condizioni di vendita, consentendo ai consumatori la comparazione dei prezzi.
«Tutti i punti vendita che commercializzano farmaci senza obbligo di ricetta – conferma Michela Franzosi, responsabile Coop Salute – devono esporre al pubblico in maniera chiara, tramite listini o strumenti simili, i prezzi dei farmaci da banco o di automedicazione e di tutti i farmaci non soggetti a prescrizione medica. In aggiunta ai listini, nelle farmacie e parafarmacie deve essere presente un cartello informativo, ben visibile al pubblico, con il prezzo di vendita di 15 tipi di confezioni di farmaci da selezionare tra le prime 50 dei prodotti più commercializzati, fornito dal ministero della Salute e aggiornato ogni 6 mesi. È possibile indicare il prezzo di ulteriori 5 confezioni di farmaci anche se non presenti nell’elenco ministeriale: noi abbiamo scelto di indicare i farmaci Coop».
Intanto continua la crescita dei corner Coop Salute. Un successo legato alla capacità di dare risposta a una pluralità di problematiche legate alla salute e alle necessità di assistenza di tutte le famiglie, anche e soprattutto durante il periodo della pandemia da Covid. Oltre al servizio e alla qualità del personale, il punto di forza dei corner Coop è quello di riuscire a offrire, per i farmaci senza obbligo di ricetta, prezzi concorrenziali. «La nostra offerta di farmaci e parafarmaci – prosegue Franzosi – si declina in 151 corner che occupano più di 500 farmacisti e registrano nel 2022 un incremento di vendite di circa il 5% rispetto al 2021. Poi abbiamo i parafarmaci nei 390 supermercati di vicinato in cui Coop Salute esprime un assortimento ridotto dei prodotti di cui è consentita la vendita a libero servizio. In questo caso il trend di vendite registra un +11% rispetto al 2021».
Alla responsabile di Coop Salute chiediamo anche se è in programma l’apertura di altri corner. «Sta assumendo una rilevanza importante – spiega – la difficoltà di reperire la figura professionale del farmacista, ma eventuali nuove aperture di corner sono in valutazione da parte delle cooperative. L’estensione della presenza di Coop Salute a scaffale nei punti vendita è in continua revisione».
Anche i farmaci Coop sono in crescita? «Sì – risponde Franzosi – registrano ogni anno incrementi di vendita significativi, quest’anno in particolare trainati anche dall’inserimento di un prodotto nuovo, il ketoprofene, un antinfiammatorio non steroideo. In genere tutti i farmaci equivalenti di cui è consentita la vendita sono molto ricercati dai clienti». Alcuni dei farmaci a marchio Coop sono un valido aiuto contro le influenze stagionali così frequenti anche in questo periodo. Le specialità farmaceutiche Coop sono attualmente, in tutto, sette.
Proprio ai farmaci equivalenti – ovvero un medicinale che ha le stesse caratteristiche farmacologiche e terapeutiche di quello di marca già presente sul mercato e non più protetto da brevetto – è dedicata la campagna di Cittadinanza attiva #IoEquivalgo. Lo scopo – scrive Isabella Mori dell’organizzazione – è far conoscere questi farmaci, informare i cittadini e fornire loro un’opportunità di scelta in più. In piena consapevolezza, a tutto vantaggio del portafoglio delle famiglie, promuovere la trasparenza sulle politiche dei prezzi; ridurre gli sprechi da mancata aderenza terapeutica, dovuta molto spesso a un’interruzione delle cure per difficoltà economiche. C’è da ricordare, infatti, che gli equivalenti sono di gran lunga più convenienti dei farmaci di marca, pur essendo del tutto uguali nelle formulazioni. Tuttavia, i farmaci a brevetto scaduto rappresentano il 70% della spesa farmaceutica, ma i farmaci equivalenti ne coprono solo il 20% (dati 2022). In altri Paesi europei, come Germania e Regno Unito, invece i farmaci equivalenti arrivano fino al 70% della spesa farmaceutica.
Non a caso, Coop si impegna a contenere i prezzi dei farmaci equivalenti a marchio, nonostante gli aumenti dei costi delle materie prime di produzione, di confezionamento e di quelli legati alla crisi energetica in corso. Secondo una ricerca di Nomisma, ad esempio, hanno subito aumenti tutti i materiali di confezionamento (blister bustine, flaconi ecc.), fondamentali per l’integrità dei farmaci. Come l’alluminio, arrivato a costare nel primo semestre del ‘22 il 37% in più rispetto al 2021.