La celiachia si presenta con sintomi come diarrea, malassorbimento, dolori addominali frequenti, più raramente stipsi. Può però avere manifestazioni atipiche, a danno di altri apparati. Sono anemia, stomatite aftosa ricorrente, stanchezza cronica, mancanza dello smalto dentale, dermatite erpetiforme, fino ad arrivare a disturbi della fertilità e all’alopecia. Nei bambini la malattia è causa spesso di bassa statura, e ritardo puberale. Anche la familiarità ha un ruolo: i parenti di 1° grado di una persona con celiachia hanno il 10% di probabilità di essere affetti dalla patologia.
L’iter diagnostico prevede un test in un centro specializzato, che si può richiedere con la prescrizione del medico di medicina generale. «Consiste in un prelievo del sangue per ricercare gli anticorpi specifici, e in caso di positività si procede con una biopsia. Nei bambini se il valore degli anticorpi è sufficientemente alto, la biopsia non è necessaria», spiega Elena Lionetti.
La celiachia non va confusa con l’allergia e l’ipersensibilità al glutine. «La prima si manifesta come tutte le allergie, subito dopo l’assunzione di prodotti con glutine. Le cause e le manifestazioni dell’intolleranza non sono ancora chiare, e la ricerca sta cercando di fare luce sull’ipersensibilità a questo composto che provoca disturbi come diarrea o dolore addominale. Meglio però rivolgersi a un medico specializzato: i test in commercio per le intolleranze non hanno basi scientifiche», consiglia l’esperta.