C’era una volta la scarpa anatomica, con plantare più o meno evoluto, che avrebbe dovuto far crescere bene il piede del bambino, aiutarlo a mantenere una posizione sana e non avere problemi di postura. C’era una volta, appunto, perché pediatri e ortopedici hanno decisamente relegato questi concetti nell’angolo dei miti senza fondamento scientifico. Oggi, come amano ripetere molti di loro, per riflettere sulla scelta di una calzatura per bambini si dovrebbe partire dal presupposto che il piede umano è fatto per camminare scalzo e le calzature non hanno quasi alcuna influenza sulla sua evoluzione. Perfino la convinzione che la scarpa con il plantare aiuti il piede a formare l’arco plantare e ad evitare i “piedi piatti” non li convince: l’arco, spiegano i medici, si conforma spontaneamente dopo i 3 anni di età, per effetto della tensione dei muscoli. E le scarpe non hanno alcun ruolo.
In realtà la cosa a cui dovrebbero fare attenzione i genitori è soprattutto la misura della calzatura, mettono in guardia i podologi. Nella fase della crescita una calzatura che stringe il piede è in grado di provocare danni o piccole deformità, come dita dei piedi “a martello” o storte. E una volta che la struttura ossea si è formata, non può più essere corretta. Il rischio è facile da evitare con l’acquisto di calzature che siano almeno 12 millimetri più lunghe del piedino per consentirgli di distendersi sotto il peso del corpo e di crescere in maniera improvvisa, esattamente come accade ai bambini. Al momento dell’acquisto, dunque, la tecnica giusta è misurare il modello mettendo il bambino in posizione eretta, e controllare che tra la punta del piede e l’estremità della calzatura ci sia lo spazio di un dito orizzontale.
Tutto qui? Possibile che un modello valga un altro e sia solo un problema di taglie? Sembrerebbe di sì, almeno a giudizio dei pediatri. Semmai, spiegano i medici, è bene riflettere sulla qualità per due ragioni molto diverse: da una parte la durata minima che si pretende da un paio di scarpe che hanno prezzi a volte anche superiori a quelle per adulti; poi perché non è difficile trovarsi a far calzare ai nostri piccoli modelli che cedono sostanze allergizzanti. Se l’acquisto viene fatto nella stagione calda, scarpe per bambini poi, è il caso di badare a qualche particolare: una scarpa tutta di gomma, con il caldo, produce calore all’interno, facendo sudare il piede e insorgere micosi e altre infezioni. Meglio optare per modelli di tela o di stoffa, che lascino traspirare. L’optimum rimane sempre la scarpa aperta. E qui i medici chiudono il cerchio, suggerendo di non dimenticare che è all’aperto che il piede trova il suo ambiente naturale. Via libera quindi a passeggiate sulla sabbia o sull’erba a piedi nudi.
fonte: Nuovo Consumo