All’inizio fu Daniele Filizola, 38 anni, di professione consulente aziendale nel settore delle fonti rinnovabili e sindaco di Torraca, provincia di Salerno. Lui s’innamorò del lampione a LED e lo volle. Lo volle fortissimamente, perchè il LED è quella lampadina piccola e nuova che consuma poco e dura di più della lampada tradizionale. Volle 700 lampioni, tutta l’illuminazione pubblica del comune, e tutta a LED. Nessuno lo aveva mai fatto prima. Spese 219mila euro iva compresa, mica poco, con fondi regionali. Ma i suoi lampioni risparmiano il 65% di energia elettrica, il 70% sui costi di manutenzione e riducono del 90% l’inquinamento luminoso. Così Torraca di notte è più bella ed il sindaco Filizola rientrerà dall’investimento in 6 anni e qualche mese. E nel frattempo ha preso premi per l’innovazione, riceve delegazioni di amministratori italiani e da ogni dove che vengono a studiare il caso.
Così ha autonominato Torraca Prima Led city al mondo, the first led city in the world. Poco importa che abbia 1.200 abitanti scarsi. Quelli di Torraca sono pure lampioni a chilometri zero, perchè li ha inventati e prodotti un’azienda che sta in provincia di Salerno ed è all’avanguardia in questa tecnologia.
Poi venne Leonardo Cappellini, 40 anni, vicesindaco e assessore all’ambiente di Lastra a Signa, 18mila abitanti in provincia di Firenze. Cappellini lavora in banca e da amministratore batte le strade alla ricerca del lampione perfetto. Lui voleva quello autonomo, che brilla di luce propria e non ha bisogno di essere collegato alla rete elettrica. Il lampione a LED fotovoltaico. Che di giorno assorbe la luce solare con il suo bel pannello, la immagazzina nella batteria nascosta nella base del palo e la notte illumina, gratis, con i suoi moderni LED. Anche se la giornata è grigia non importa: il pannello solare è abbastanza sensibile da poter catturare energia pure in caso di cattivo tempo ed il consumo del lampione a LED talmente ridotto rispetto alle lampade tradizionale da far luce comunque. Luce soffusa, meno aggressiva di quella delle lampade stradali tradizionali. Che va benissimo per illuminare il parcheggio delle Cascine, accanto alla scuola media. I lampioni autosufficenti Cappellini li ha trovati a Treviso, ditta italiana su progetto italiano. Ne ha comprati 12 per 30mila euro circa. Fa 2.500 euro ciascuno, un costo più alto del lampione normale anche se il vicesindaco ha tirato sul prezzo – “Siamo il primo comune italiano a piantare questi lampioni: vi facciamo pubblicità, voi veniteci incontro” – e ha portato a casa uno sconto strepitoso. Li ha piantati nel parcheggio cominciando a risparmiare già sull’installazione perchè non c’è bisogno di fare i collegamenti elettrici. Poi sono cominciate le visite di amministratori e tecnici dei comuni vicini. E anche queste sono soddisfazioni. Esteticamente il lampione a LED di Cappellini è un po’ diverso da quelli a cui siamo abituati. Sembra più una di quelle docce che stanno sulla spiaggia in riviera, fuori dalla cabina dove ci si cambia il costume. Può piacere o non piacere. Ma Cappellini e Lastra a Signa ogni notte che passa, con quei lampioni che non hanno bisogno del filo della luce, risparmiano qualche euro. Ogni notte, tutte le notti, estate ed inverno. A pensarci c’è da non dormirci su.
Massimo Cirri e Filippo Solibello