Dicembre è Natale e il Natale parla di ‘casa’. Quella nella quale si vive e quella alla quale magari si ritorna in occasione delle feste per raggiungere la famiglia lontana. Il piccolo Gesù, per tradizione nato la notte del 24 dicembre ha come sua prima casa un’umile stalla a Nazareth. Sono i muri a fare una casa o non è piuttosto l’insieme di muri, tende, assi di legno e persone radunate in quel luogo con i loro intrecci e stratificazioni di storie?
Il tema della casa in letteratura è sterminato e può essere declinato in mille modi diversi: casa nido, casa perduta, casa della memoria e casa sognata per il futuro. Dalla reggia di Ulisse nell’Odissea alle case infestate dei romanzi horror. Casa come il nido dove dovremmo sentirci al sicuro e protetti ma che può anche diventare una trappola. Immaginiamo una famiglia seduta intorno a una tavola natalizia: nonni, zii, genitori, figli e nipoti. Per ciascuno, il regalo è un libro che parla di ‘casa’. Se c’è un amante del cinema, perfetto “Una visita al Bates Motel” di Guido Vitiello, Adelphi Edizioni, un saggio prezioso, un’indagine “sul luogo del delitto” ovvero la casa di Psycho, il capolavoro di Alfred Hitckock, la casa ‘arcigna in cima alla collina’ dove Norman Bates colleziona uccelli impagliati, ninnoli rivelatori e quadri da studiare uno per uno.
Per chi continua a domandarsi se davvero esista una letteratura delle donne: “Lessico femminile” di Sandra Petrignani apre il suo viaggio tra le opere e le vite di scrittrici amatissime con un capitolo dedicato proprio alla ‘casa’, dalla stanza tutta per sé di Virginia Woolf, alla casa-museo di Karen Blixen, alla lista della spesa di Marguerite Duras. Casa è un luogo dal quale a una certa età della vita si vuole scappare o nel quale ci si rintana (è il caso di tanti adolescenti o giovani adulti che fanno della loro cameretta un bunker): e allora “Opera” bellissima graphic novel di Kyo Maclear e Byron Eggenschwiler per Bd Edizioni: un gruppo di studenti stimolato da un professore di musica, il prof K, cerca la melodia “della propria vita”. La giovane Charlie la trova nel melodramma grazie all’identificazione con una delle più grandi cantanti di tutti i tempi, Maria Callas, che ebbe un’ adolescenza inquieta e problematica.
Per i più piccoli la scelta è vastissima: dal suggestivo “La casa che un tempo” di Julie Fogliano, illustrazioni di Lane Smith, Rizzoli, due bambini “nel folto del bosco” spiano una casa abbandonata che ancora racconta le vite di chi l’ha abitata. “Il bambino mannaro” di Ulf Stark, nella nuova collana i Miniborei, dove il piccolo Ulf, forse diventato un lupo mannaro, se vuole salvare la sua famiglia deve andarsene di casa da solo, nella notte! Nella collana I Grandissimi delle edizioni El il ritratto di uno degli architetti più famosi del mondo: “Frank Lloyd Wright, l’architetto della natura”, di Valentina Misgur. Il piccolo Frank ha un destino segnato: sua madre Anna “appende intorno alla culla incisioni delle più famose cattedrali inglesi” perché ha deciso che suo figlio da grande farà l’architetto e così sarà. Case costruite nella natura e dalla natura ispirate. E per chiudere, un libro che è dedicato ai più piccoli ma che sicuramente può essere letto da tutta la famiglia, per riscoprire la gioia e l’intimità di questo periodo dell’anno: le “Lettere da Babbo Natale”del grande scrittore britannico J.R.R.Tolkien che per oltre vent’anni, ogni anno, scrisse lettere ai suoi figli firmandosi Babbo Natale, con tanto di francobollo Poste Polari e timbri da “La casa fra le vette, Polo Nord”. Una casa dell’infanzia indimenticabile, per ogni bambino, anche quello di 90 anni suonati.