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Scelte sul cibo tra informazione e consapevolezza

L’uomo ha dimostrato, nella sua storia plurimillenaria, di essere un onnivoro estremamente adattabile, ma oggi deve sfruttare al meglio questo dono naturale per non essere travolto dalle forzature pubblicitarie che propongono traguardi salutistici con un rapporto causa-effetto vago o mai documentato in termini di validità statistica. Ogni volta che leggiamo o sentiamo vecchie frasi del tipo “mangia questo alimento perché ti fa bene”,  utilizziamo come vere delle asserzioni che sottovalutano la complessità dell’intreccio metabolico e ormonale che presiede alla nostra sopravvivenza.
La nutrizione ci condiziona fortemente, sotto molteplici aspetti, ma ciò dipende dallo stile alimentare abituale e non dai singoli cibi. Ormai sappiamo che si può e sempre più si potrà condizionare anche il nostro patrimonio genetico (avrei dovuto dire l’espressione fenotipica del nostro genotipo), però nell’ambito di uno stile di vita adeguato e di scelte alimentari consapevoli e congeniali a età, sesso, attività fisica e altro ancora!
Il vecchio detto “una mela al giorno tiene lontano il medico” è un esempio della nostra approssimazione e credulità: per fortuna le mele o qualunque altro frutto hanno dei contenuti particolari (in questo caso la vitamina C)  ma non comparabili, ad esempio, a  carote o albicocche ricche non di vitamina C bensì di carotenoidi o di altri micronutrienti che ci derivano dalla stagionalità e quindi dalla varietà degli apporti plastico-protettivi.
La pubblicità e la crescente attenzione ai problemi del sovrappeso hanno concentrato l’attenzione dei consumatori soprattutto o soltanto sulle calorie, tralasciando l’importanza di altre molecole non “caloriche” eppure essenziali (vitamine, minerali, antiossidanti, ecc.) che finiamo per acquistare in farmacia (ormai anche nei supermercati) come “integratori” dei quali non avremmo alcuna necessità se ci avessero insegnato a scuola il semplice e sufficiente decalogo della buona alimentazione.
Al compito non facile di riempire il paniere della spesa, alternando le scelte entro le 5 famiglie fondamentali (gruppo delle carni, pesci, uova; gruppo del latte e derivati; gruppo dei cereali e legumi; gruppo dei grassi; gruppo delle verdure e frutta) va aggiunta, inoltre una nuova e non differibile esigenza: il modello alimentare adottato.
L’ orientamento globalizzante dei Paesi progrediti ha le sue responsabilità nello sfruttamento del pianeta e ormai si parla, con giustificata apprensione, di “sostenibilità” planetaria e di problematiche incalzanti come lo spreco e la carenza di acqua, la devastazione dei territori, i costi di trasporto e gli inquinamenti connessi (perfino una partecipazione al “buco dell’ozono”) tra cui il problema dei grandi allevamenti di animali da macello. Rivitalizzare l’agricoltura locale, oggi definita a km zero, può giovare alla nostra salute e al pianeta che ci ospita.

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