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Risorsa acqua, il problema è ridurre sprechi e consumarne meno

Ho da tempo un’apprensione particolare verso la regina delle risorse del pianeta e cioè l’acqua. Ne facciamo un uso sconsiderato e ne intrappoliamo tanta in condutture e serbatoi (…).
Marco Saracini (Cupramontana, Ancona)

È verosimile la teoria secondo la quale lo scioglimento progressivo dei ghiacci polari a causa del riscaldamento globale, andrebbe a incidere sulla Corrente del Golfo?
Massimo Raccagni (Faenza)

Che rapporto c’è tra effetto serra, cambiamenti climatici e livello dei mari?
Carlo Biscaro (Treviso)

 

Mario_Tozzi.jpgQuanta acqua dolce è quotidianamente a disposizione dei viventi sul pianeta Terra? E quanta gli uomini ne trattengono impropriamente, modificando il ciclo idrologico e scompensando le risorse idriche? Domande quanto mai pertinenti,  sentite anche dai nostri lettori e che permettono di parlare di quella che, in modo scorretto, chiamiamo elemento (è in realtà un composto di idrogeno e  ossigeno) e che è alla base delle vite dei miliardi di esseri sulla Terra. Cominciamo subito col dire che la quantità teoricamente a disposizione di acqua sarebbe enorme: più di 10.000 litri al giorno per persona. E già da questo si comprende che qualche problema c’è: come mai, con così tanta acqua, ci sono popoli che soffrono la sete e altri che la gettano via? La prima ragione è geologica: l’acqua non è presente dappertutto in maniera omogenea sulla Terra, ci sono regioni ricchissime naturalmente e altre quasi prive. L’altra, però, è di natura economica: la distribuzione dell’acqua non avviene dappertutto allo stesso modo del mondo ricco, anzi, ci sono regioni del pianeta in cui basterebbe una semplice pompa a pedali per cambiare la vita dei suoi abitanti.
Ogni anno la domanda di acqua mondiale incrementa e sempre più uomini e animali si trovano in difficoltà, anche se l’acqua sulla Terra resta più o meno quella, ragione per cui le falde vengono continuamente sovraescavate e in molte regioni scoppiano veri e propri conflitti per la sete. I consumi d’acqua sulla Terra sono molto diversi: nell’America del Nord ogni famiglia consuma circa 350 litri al giorno, mentre in Europa il consumo scende, di media, a 165 litri al giorno e in Africa precipita a soli 20 litri.
Nei prossimi 20 anni la quantità media di acqua pro-capite diminuirà di un terzo rispetto a oggi, contribuendo, fra l’altro, ad aggravare i problemi della fame nel mondo. Ogni anno muoiono oltre due milioni di persone per malattie causate dall’acqua inquinata e oltre 700.000 persone sono rimaste vittime, nell’ultimo decennio, degli effetti catastrofici di eventi naturali provocati dalle inondazioni. E, infine, ci si mette pure il cambiamento climatico, con la fusione dei ghiacciai che porta una diminuzione dello stock idrico globale.
Le necessità quotidiane di acqua potabile per gli esseri umani sono in realtà basse: quattro – cinque litri per persona ed è noto che i nomadi del deserto sono in grado di lavarsi completamente con il contenuto di una sola bottiglia di acqua. Ma produrre generi alimentari per gli uomini necessita di molta più acqua, da 2.000 a 5.000 litri al giorno: è in questo campo che si dovrebbe risparmiare recuperando acqua già usata e utilizzando finalmente metodi di irrigazione per sgocciolamento e non più per canalizzazione. Basterebbe poco: migliorando l’efficienza dell’acqua dell’1% si guadagnano circa 200.000 litri di acqua dolce per ettaro per anno. Tutti buoni propositi che si scontrano con la realtà di un essere vivente, l’uomo, che è in grado di sconvolgere anche il ciclo dell’acqua, non tanto diminuendone la quantità complessiva, quanto piuttosto trattenendo più del necessario grosse quantità di acqua e rallentando il tempi del ciclo stesso.

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