Io amo i podcast: nel mio smartphone non mancano mai alcune puntate dei miei preferiti, che salvo in locale quando sono a casa per poterli poi ascoltare mentre cammino, senza bisogno di consumare i Giga del mio piano dati.
Nonostante i podcast siano in circolazione da anni, quasi la metà degli italiani – secondo l’ultima indagine Nielsen sul fenomeno – non li conosce affatto. Se neanche tu li hai mai usati, pensali come trasmissioni audio on-demand, che a volte si concludono nel giro di poche puntate, a volte invece vanno avanti per anni.
Ci sono podcast per ogni argomento: politica, sport, cultura, economia, gossip; molte trasmissioni radiofoniche hanno un archivio delle puntate trasmesse, ma più spesso si tratta di contenuti pensati solo per la distribuzione online, che però a volte acquistano una tale popolarità da diventare veri e propri fenomeni di costume.
Io alterno brevi serie dedicate a esplorare a fondo un argomento (l’etologia con “Il gorilla ce l’ha piccolo”, gli usi e abusi dell’acqua con “H2O”, la storia delle Olimpiadi di Città del Messico con “A pugni chiusi”) a serie regolari dedicate a temi che mi stanno a cuore (la politica americana con “Da Costa a Costa”, le donne fuori dagli schemi di Michela Murgia in “Morgana”); miglioro il mio inglese con le pillole di “BBC Learning English” e sto imparando lo spagnolo con “Learn Spanish online for free”; quando ho tempo a disposizione, ascolto la storia raccontata dal professor Alessandro Barbero.
Puoi ascoltare i podcast da un normale computer ma è più comodo farlo da uno smartphone, con una delle tantissime app dedicate. Le app per ascoltare i podcast funzionano anche in background, cioè puoi controllare la posta o scattare una foto continuando ad ascoltare; interrompono la trasmissione se ricevi una telefonata; ti permettono di organizzare il tuo palinsesto abbonandoti ai podcast preferiti, scaricare in locale le nuove puntate, cercare podcast interessanti nell’immenso catalogo dei contenuti online. Le mie preferite sono Spreaker e Spotify (sì, Spotify non è solo musica, moltissimi autori di podcast pubblicano lì le proprie creazioni), ma ce ne sono tantissime fra cui scegliere.
Il passo successivo sono gli audiolibri: puoi sperimentarli ascoltando in versione podcast i classici letti da grandi attori su “Ad Alta Voce”, i podcast dell’omonima trasmissione di Rai3; se ti trovi bene, considera di curiosare nel catalogo delle piattaforme dedicate come Audible (di Amazon) e Storytel, nelle quali, pagando un canone mensile, hai accesso sia ad audiolibri che a podcast.