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Non solo divieti. Il difficile mestiere di genitori digitali

E’ un dato di fatto: bambini e adolescenti di oggi, nati nell’era di internet e degli smartphone, vivono i dispositivi digitali come una presenza quotidiana, una comoda estensione di sé che permette loro di comunicare con gli amici, attingere a una sorgente inesauribile di distrazione e divertimento, immergersi in avventure ludiche appassionanti.

Per genitori e insegnanti questo è spesso un motivo di preoccupazione, soprattutto per quegli adulti che invece si sentono ancora non del tutto a proprio agio nella dimensione digitale; “immigrati digitali” è una metafora calzante e suggestiva per definire questa generazione di mezzo, nata prima della diffusione di internet come fenomeno di massa e costretta a usare la tecnologia come una “seconda lingua” imparata per forza.

Tuttavia l’approccio semplicistico di limitarsi a definire regole rigide (quante ore di schermo al giorno, dove si può e non si può usare lo smartphone) rischia di minare alle basi il ruolo che dovremmo avere come adulti: quello di guidare e favorire la crescita delle giovani generazioni.

Ogni volta che sento un genitore o un insegnante confessare candidamente, anzi a volte rivendicare con orgoglio, “io di internet e computer non so (e non voglio sapere) niente”, mi chiedo: cosa succederà quando i suoi figli e studenti si troveranno di fronte a un problema durante le loro esplorazioni digitali? A chi si rivolgeranno, se sanno che gli adulti di riferimento della loro vita sono completamente incapaci di capirli e aiutarli?

Sediamoci a fianco dei nostri bambini, ragioniamo con loro sui video di YouTube che gli piacciono, aiutiamoli a fare una ricerca per i compiti e a valutare quanto sono affidabili i risultati. Facciamoci spiegare il loro videogioco preferito e giochiamo insieme a loro: i videogiochi sono un universo di storie e di dinamiche di relazione, dare un senso a queste trame è un processo delicato e importante, perché lasciarlo tutto sulle loro spalle?

Se ci sembra difficile, iniziamo con piccoli passi: io confesso di essere negata per i videogiochi, territorio che lascio al papà di mio figlio, ma mi sforzo almeno di farmi raccontare un po’ di quel che succede dentro a Minecraft e Fortnite, e cerco poi di recuperare su altri versanti.

Per approfondire:  il libro/1
Il metodo per crescere bambini in un’era digitale È questo il titolo del libro (edito da Newton Compton) di Jordan Shapiro, docente di filosofia e uno dei massimi esperti mondiali di competenze digitali e tecnologia nell’istruzione, apprendimento e nuove tecnologie. L’autore dà consigli pratici ai genitori di oggi su strumenti e tecniche per utilizzare la tecnologia allo scopo di coinvolgere i bambini e aiutarli a imparare e crescere.

il libro/2
Il gioco come metafora della rivoluzione digitale  Nel suo ultimo libro, The Game (Einaudi Editore), Alessandro Baricco sostiene che il concetto fondante della rivoluzione digitale sia la logica dei videogame: interazioni veloci, apprendimento che passa dall’esperienza saltando completamente lo studio della teoria e delle regole, gratificazioni continue e immediate per ogni ostacolo superato. Il libro è molto di più, e ne consiglio assolutamente la lettura perché è una riflessione davvero illuminante sul nostro tempo.

Tag: bambini, regole, videogiochi

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