Circa il 25 per cento delle emissioni italiane di gas serra arriva dai trasporti. In media sono circa 1.700 chili per persona all’anno, cioè poco meno di 5 chili al giorno. È molto facile produrli, basta bruciare un paio di litri di gasolio, ogni litro genera 2,6 chili di CO2, e la benzina appena un po’ meno! Una vettura media che faccia circa 20 chilometri con un litro di carburante fossile emette dunque 130 grammi di CO2 al chilometro. E poi dal tubo di scappamento escono anche tanti altri composti tossici, dagli ossidi di azoto alle micropolveri, che specie nelle grandi città sono un problema di salute pubblica. Ovviamente non tutti utilizzano l’auto e questo è un dato medio che comprende anche camion, navi e aerei, ma le automobili rappresentano comunque la parte maggiore della voce trasporti.
Se vogliamo dunque parlare di mobilità sostenibile, diciamo subito che il miglior viaggio è quello evitato. Forse oggi ci muoviamo troppo e per futili motivi, quindi ogni viaggio, breve o lungo che sia, che riusciamo a sostituire con il telelavoro costituisce un’ottima soluzione: una videochiamata dal computer o dal telefonino è in grado di sostituire una riunione di lavoro che richiede altrimenti perfino un viaggio aereo intercontinentale. Vero che anche la rete produce emissioni attraverso l’elettricità utilizzata per alimentare i server – che comunque può in parte essere rinnovabile – ma stiamo parlando di pochi chili contro un paio di tonnellate di un viaggio aereo transoceanico andata e ritorno, quindi l’effetto sostituzione è assolutamente vantaggioso. Cerchiamo dunque di ridurre il più possibile l’uso dell’aereo che è il mezzo con il maggior impatto climatico per unità di percorso e passeggero: le vacanze esotiche possono essere sostituite da una meta più vicina ed egualmente stimolante, in attesa che la tassa sul carbonio intervenga a scoraggiare viaggi troppo inquinanti. Internet offre poi nuove opportunità di viaggio virtuale che possono soddisfare molte curiosità senza bisogno di muoversi da casa propria.Quanto al pendolarismo quotidiano, milioni di trasferimenti motorizzati potrebbero essere evitati lavorando semplicemente da casa come la pandemia ci ha obbligato a fare, ed è forse la sua unica ricaduta positiva!
L’auto elettrica che di questi tempi va emergendo seppure come nicchia d’avanguardia, potrà rappresentare una soluzione ambientale valida solo se verrà effettivamente caricata con energie rinnovabili (e vi garantisco come guidatore elettrico da oltre 10 anni che si può fare, a partire dai propri pannelli fotovoltaici sul tetto di casa), e a patto di una rigida filiera di riciclo delle batterie esauste.
Non dimentichiamo poi i consueti mezzi pubblici, treni, metropolitane, bus, che sono sempre convenienti in termini di basse emissioni per passeggero e per chilometro percorso, anche se spesso i prezzi e il livello di servizio non ne incoraggiano l’uso. E infine un elogio dei migliori mezzi di locomozione a emissioni zero: i cari vecchi piedi e la bicicletta, pure quella elettrica a pedalata assistita, se caricata con energia rinnovabile è promossa a pieni voti. E il monopattino? Efficiente dal punto di vista energetico, meno da quello della sicurezza stradale.