Tutte le abitudini che accompagnano il gesto alimentare hanno una storia e cambiano nel tempo. Per esempio, il fatto di mangiare seduti a tavola non è affatto “normale”: né l’una né l’altra cosa (mangiare seduti; mangiare a tavola) sono pratiche universali. Ogni comunità ha le sue regole, e al suo interno particolari “maniere” distinguono i gruppi sociali.

I film sugli antichi Romani ci mostrano personaggi che banchettano sdraiati su divani, prendendo il cibo da un tavolo vicino. Ma i Romani mangiavano davvero così? In realtà, non tutti. La gente comune mangiava seduta. Il divano era utilizzato da una ristrettissima élite. E anche fra i ricchi si diffuse relativamente tardi, forse nel II secolo a.C., a imitazione di un uso greco a sua volta ricalcato su usanze orientali. All’origine dovette esservi l’abitudine, tipica dei popoli nomadi, di mangiare a terra, sotto le tende, magari fra tappeti e cuscini – come si fa ancora oggi presso tante popolazioni orientali e nel mondo arabo. I Greci assimilarono quest’uso “alzando” tappeti e cuscini e trasformandoli in un divano. Come loro cominciarono a fare gli Etruschi di buona famiglia, che introdussero l’usanza in Italia. I Romani la accolsero tardi, fra le proteste dei moralisti che la bollavano come dissoluta.

Per chi li utilizzava, i divani (in greco kline) erano di solito tre, disposti attorno al tavolo imbandito: l’insieme era perciò chiamato tri-klinia, triclinio, termine che passò anche a designare la sala da pranzo. A quest’uso si collegavano altre pratiche, come quella di mangiare con le mani, con una sola mano anzi, poiché l’altra (la destra) serviva a mantenere l’equilibrio sul divano. Per essere maneggiate in questo modo, le vivande dovevano essere già tagliate in piccoli pezzi.

Nel Mediterraneo romano ed ellenistico il triclinio restò in uso per diversi secoli – almeno fino al III-IV d.C. Anche l’Ultima Cena di Cristo con gli apostoli dobbiamo immaginarla in questo modo, ed è infatti così che viene rappresentata nell’iconografia più antica: solo più tardi, quando quella maniera di mangiare era ormai uscita di moda, si “attualizzò” la scena sistemando i commensali attorno a una tavola. Nel Medioevo, infatti, mangiare seduti a poco a poco diventò la norma, anche per i banchetti di prestigio. L’uso “contadino” e “popolare” aveva conquistato anche le tavole alte. In Europa almeno. Altrove, le usanze continuarono a essere diverse, e lo sono tuttora. Si pensi solo alla tradizione giapponese di mangiare per terra, a gambe incrociate. Ma anche fra di noi, c’è chi mangia in piedi al bar, o appollaiato su uno sgabello al banco. E pensiamo alla complicatissima scenografia conviviale dei buffet. Al mangiare in auto, al cinema o al McDonald’s. Il mondo è bello perché è vario.

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