A fine 2019 sono state ufficialmente pubblicate le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana, realizzate dal Crea con il suo Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione; per l’occasione è stata coinvolta una commissione multidisciplinare di più di 100 esperti riconosciuti a livello nazionale ed internazionale, presieduta dal professor Andrea Ghiselli e coordinata dalla dottoressa Laura Rossi. Questa premessa è rilevante in un settore, quello dell’alimentazione, in cui i singoli individui diventano “Guru” mentre è auspicabile la condivisione delle conoscenze di un ampio numero di esperti che eviti distorsioni dovute ad opinioni o interessi personali.

Un aspetto rilevante per il consumatore è che questa pubblicazione non avrà alcun costo: l’abbiamo già pagata con le nostre tasse e possiamo scaricarla gratuitamente dal sito del Crea cercando “linee guida 2019”. Avremo a disposizione una pubblicazione di oltre 250 pagine in pdf che copre tutti i temi più rilevanti ed attuali della nutrizione oltre che un testo da conservare e consultare quando sorgono dubbi comuni come: “La farina è un veleno bianco? Dobbiamo scegliere gli alimenti in base al loro indice glicemico? Il biologico è preferibile? È corretto moderare l’assunzione di olio di palma?”. Sono state infatti ampliate le parti pratiche del documento, come le “false credenze” e i focus su “come comportarsi”.

Nel caso in cui sorgano domande più specifiche sarà sufficiente digitare l’argomento e con la funzione “trova” in un attimo saremo condotti nella parte di testo dedicata, rendendo veloce anche la consultazione di un documento così voluminoso. Tra gli argomenti più attuali si segnala quello relativo all’obesità, presentata come una malattia cronica, come fatto tempo fa in questa rubrica, e la descrizione di pro e contro delle diete più popolari. Particolare rigore viene suggerito per quanto riguarda il consumo di bevande zuccherate (gasate o meno) ed alcooliche, per queste ultime il titolo del capitolo relativo è inequivocabile: “Bevande alcoliche? Il meno possibile”. Il limite da non superare viene fissato ad 1 unità alcoolica per le donne e 2 per gli uomini; come esempio di unità alcolica viene portato il bicchiere di vino, ed è forse uno dei pochi passaggi su cui vale la pena di soffermarsi.

Il bicchiere di vino viene considerato con una capienza di 125 ml, pari a circa mezzo bicchiere da tavola; dunque, per una donna, bere mezzo bicchiere da tavola di vino in occasione dei 2 pasti principali risulta oltre il limite suggerito. L’ultimo capitolo sulla sostenibilità ambientale della dieta è oggi molto attuale, viene anch’esso trattato con equilibrio, relativizzando approcci rigidi in cui si passa dalla dieta iperproteica a quella vegana sulla base di input che hanno più a che fare con le mode piuttosto che con evidenze scientifiche. Alle volte si è portati a dare scarso peso a quanto possiamo avere gratuitamente, in questo caso lo spessore scientifico dei numerosi autori e l’enorme lavoro di coordinazione e sintesi di un dossier tecnico di oltre 1000 pagine, non credo possa lasciare delusi.

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