Risparmiare è un modo per trovare risorse. E anche per cambiare abitudini. Per esempio in politica “tagliare i costi” è uno slogan molto utilizzato soprattutto in campagna elettorale. Un po’ meno messo in pratica ad elezioni concluse. Sono le umane debolezze. Hanno fatto il contrario a Fontanelice, siamo nell’Imolese, provincia di Bologna: poco dibattito su questo in campagna elettorale, unanimità nel metterlo in pratica. Non che a Fontanelice, 1.900 abitanti, i costi della politica siano particolarmente esorbitanti: 13 euro e 63 centesimi il gettone di presenza per ognuno dei 14 consiglieri comunali.
Ma c’è anche il rimborso che il Comune deve alle aziende, pubbliche e private, quando il dipendente salta la giornata di lavoro. L’entità del rimborso varia con i diversi stipendi percepiti: diciamo che eleggere in consiglio il dipendente Fiat Sergio Marchionne potrebbe mettere in difficoltà il bilancio di un piccolo comune. A Fontanelice calcolano un rimborso medio, comprensivo degli oneri sociali e pensionistici, di 60 euro per ogni consigliere, ma con alcuni casi in cui si possono superare anche i 100.
Sono grossomodo 7.000 euro di esborso all’anno per le casse dell’ente. Li possiamo risparmiare – ha pensato il capogruppo dell’opposizione Giuseppe Rago – se concentriamo le attività politiche dei nostri eletti nella giornata di sabato. Quando non sono al lavoro nelle loro aziende e al Comune non tocca quindi rimborsarle. Il consiglio comunale di Fontanelice approva all’unanimità l’ordine del giorno anche se viene dalla minoranza e si parte: riunione delle commissioni al sabato mattina e consigli comunali il sabato pomeriggio. O la sera. Con le dovute eccezioni: nei casi in cui ci siano ospiti invitati alle sedute che non possono garantire la loro presenza di sabato, verrà fissato un altro giorno. Rago canta vittoria, sostenendo che si tratta del primo caso in Italia e di una vera rivoluzione nella lotta ai costi della politica. Racconta di aver inviato copia della risoluzione al Sindaco di Roma, Gianni Alemanno – “Siamo amici” – precisando che laggiù potrebbero avere qualche problema con la domenica, per via del Papa che ci tiene a santificare le feste.
Perchè Rago voleva convocare i consigli comunali anche la domenica. Il sindaco di Fontanelice, Vanna Verzelli, l’ha giudicata un’ipotesi non percorribile: toccherebbe tenere aperti gli uffici fuori orario. Il sindaco ha anche qualche ragionevole dubbio, in contrasto con l’entusiasmo del capogruppo di minoranza, sui risparmi effettivi, considerato che tra i consiglieri comunali c’è chi lavora su più turni o anche il sabato. Altri comuni limitrofi sono intervenuti nel dibattito: per ricordare che convocano da tempo i consigli comunali solo la sera, o che pochi consiglieri richiedono il cedolino da consegnare al datore di lavoro per ottenere il rimborso. O che molti vanno lo stesso al lavoro nei giorni di consiglio, nonostante abbiano il diritto di assentarsi per una giornata dal lavoro. È la politica fatta da volontari. C’è anche questa in Italia.
Massimo Cirri e Filippo Solibello