Cresce sempre più il numero di coppie che nascono online sulle app di incontri: usarle per cercare una nuova relazione o l’avventura di una notte fa parte ormai della normalità, soprattutto per chi ha meno di 35 anni. Anche se non hai intenzione di cercare l’anima gemella, è interessante capire meglio il mondo del dating online e qual è il suo modello di business.
Tinder, Badoo, Meetic, Grindr o Facebook Dating sono solo alcune delle piattaforme create per cercare persone da incontrare e sono sempre più diffuse. Tinder dichiara 9 milioni di utenti italiani, Meetic sostiene di aver fatto nascere un milione di coppie nel nostro Paese, e la stessa pandemia ha aumentato la propensione degli utenti a cercare occasioni di incontro digitali prima o al posto degli incontri IRL (in real life, nella vita reale).
Tutte le app di dating funzionano in modo simile: si crea un profilo con foto e informazioni che aiutino l’algoritmo a proporre gli incontri giusti; si specifica il tipo di persona che si cerca e per quale tipo di relazione; la app mostra altri profili “compatibili” e quando il gradimento è reciproco scatta la possibilità di entrare in contatto attraverso una chat di messaggistica privata. Da lì, se è il caso, si va avanti, trasferendo la conversazione su altri social o in videochiamata prima di incontrarsi di persona.
Le funzioni base sono gratuite ma si può pagare per aumentare le opzioni di contatto o rendere più visibile il proprio profilo, tendenza in forte aumento: Match Group, che possiede 45 app di dating fra cui Tinder, Match.com, Meetic, OkCupid, ha fatturato nel 2020 quasi 2,4 miliardi di dollari. Anche se ci sono app più orientate all’avventura e al divertimento “senza impegno” e altre più votate a chi cerca l’anima gemella, molto dipende da come ci si presenta: una foto di addominali come prima immagine di profilo dice molto, così come il dichiarare di essere già impegnati o, al contrario, di cercare una compagna di vita. Tutte le app permettono di indicare il proprio orientamento sessuale e cercare persone dell’altro sesso o del proprio; Grindr è costruita espressamente per persone gay, bi, trans e queer.
Le lamentele più frequenti di chi le usa riguardano la necessità di pagare, la presenza di profili fake (falsi), e, da parte delle utenti donne, il gran numero di richieste da filtrare; c’è poi il possibile imbarazzo di incontrare persone che si conoscono già, spesso ovviabile scegliendo le opzioni a pagamento. Per migliorare l’esperienza del dating al femminile, nel 2014 una delle cofondatrici di Tinder ha creato Bumble, dove il primo passo spetta alle donne e gli utenti uomini possono mettere il like solo in risposta. Bumble ha poi esteso il suo ambito d’azione anche oltre gli appuntamenti romantici, e la si può usare anche per cercare amici o contatti di lavoro; del resto, nella realtà le relazioni sono tanto fluide e interconnesse quanto le dimensioni offline e online delle nostre vite.
A ciascuno il suo dating Sul sito di Agenda Digitale, un articolo sulle app di incontri “specializzate”: over 50, genitori single, vegetariani, runner, gamer, c’è un Cupido per tutti: https://bit.ly/3u3EkZc
Il 2021 dei cuori online Dati interessanti e molte curiosità si trovano nel report annuale di Tinder sul 2021: uno specchio dei mutamenti di abitudini e approcci alle relazioni generati dalla pandemia e dai suoi strascichi.
https://it.tinderpressroom.com/news?item=122513