Alle soglie dell’Estate rimbalzano, tra TV e giornali anche consigli sulla necessità di bere a sufficienza, magari all’insegna del “meglio un po’ di più che di meno”! Questo stagionale richiamo a prevenire la sete (perché quando avvertiamo il desiderio di bere è già iniziata la disidratazione), ha prodotto buoni risultati ma anche incertezza su quantità giornaliera e qualità dell’acqua: basta un litro o ne occorrono almeno due? Oligominerale, povera di sodio, o viceversa mediominerale ricca di calcio, utile per contrastare la decalcificazione osteoporotica! Al solito, non è possibile dare risposte valide per tutti. Bambini e anziani rischiano prima e più degli adulti, mentre gli sportivi possono aver bisogno di molti litri di acqua e non solo di pochi sorsi supplementari.
Un vegetariano o chi è abituato a mangiare molte verdure e frutta partirà avvantaggiato rispetto a chi predilige cibi secchi e salati. Alcune frutta estive, come il melone o il cocomero contengono il 95% di acqua, le fragole circa il 90% ma le verdure non sono da meno e forniscono una preziosa acqua, debitamente mineralizzata e vitaminizzata da madre natura. Per le bevande, attenzione, però, a quelle zuccherate o troppo ricche di Vitamina C.

Gli igienisti non sono entusiasti della clorazione delle acque potabili, pur ritenendola accettabile, ma ancor meno soddisfatti sono quei cittadini che per avversione al gusto del cloro o per contagio pubblicitario scelgono sempre più spesso una delle tante “acque minerali” in commercio. La selezione è davvero ampia perché l’Italia vanta il più alto numero di sorgenti di acque minerali, con un’offerta di circa 300 “marche”. L’acqua potabile sarà uno dei problemi futuri ma per ora quella “imbottigliata” è soprattutto un lauto affare, visto che negli ultimi 20 anni il consumo è più che triplicato.

L’acqua minerale è entrata talmente nelle abitudini degli italiani che è diventato perfino imbarazzante sedersi in un ristorante e chiedere della normalissima acqua potabile. Dovremmo opporci, però, al sopruso di quei gestori che presentano la loro acqua di rubinetto “trattata e gassata” in caraffe anonime (ma al prezzo delle più costose acque minerali) prive del dato essenziale del “residuo fisso a 180°”, cioè se si tratta di un’acqua oligominerale (povera di sali e quindi indicata per chi soffre di calcolosi renale), ovvero troppo ricca di sodio (perciò sconsigliabile per gli ipertesi o per chi deve seguire diete iposodiche). Sarà bene rifiutare queste offerte interessate e richiedere l’acqua che si preferisce o in mancanza sostituirla con una della stessa categoria: cioè “minimamente mineralizzata” (residuo inferiore a 50 mg/l) oppure “oligominerale” (residuo tra 50 e 500 mg/l) o “medio-minerale” (residuo tra 500 e 1500 mg/l).

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