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Verso imballaggi sempre più sostenibili

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L’ultima edizione dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma evidenzia la centralità, nelle scelte di investimento e nelle azioni delle aziende, degli aspetti ESG. Misurarsi con queste tre aree della sostenibilità (ESG: Environmental – ambientale – sociale, e Governance) per le imprese significa passare anche attraverso azioni di revisione e ripensamento delle confezioni dei prodotti utilizzate a tutti i livelli e nei vari punti della filiera. 

Dall’Osservatorio sono emersi alcuni dati importanti. In primis, che anche la filiera agroalimentare è considerata dagli italiani il quarto settore maggiormente responsabile del cambiamento climatico, dopo l’industria energetica, il trasporto aereo e quello su gomma. I consumatori sono attenti alla sostenibilità dei packaging e consapevoli delle sue funzioni, come la corretta conservazione dei prodotti, la riduzione dello spreco e l’allungamento della shelf life, cioè la vita utile dei prodotti alimentari (66% degli intervistati), seguiti dalla capacità di proteggerne le proprietà organolettiche (60%) e dal contributo alla sostenibilità del prodotto stesso (47%). Inoltre, le caratteristiche del packaging più ricercate sono l’assenza di imballaggi eccessivi (58%), la totale riciclabilità (56%), la presenza di ridotte quantità di plastica (47%), le basse emissioni di CO2 (46%) e l’utilizzo di materiale riciclato (45%). 

L’Osservatorio ha inoltre fotografato le azioni di 6 imprese dell’industria e della distribuzione alimentare che investono in sostenibilità. Per realizzare un packaging più sostenibile – che risulta essere uno tra gli obiettivi più perseguiti – queste imprese adottano la riduzione di materiali impiegati nel confezionamento a parità di prodotto e la sostituzione dei materiali plastici presenti negli imballaggi. Tutte si impegnano per il recupero e il riuso degli imballaggi e il ricorso a materiali in grado di garantire un minor impatto ambientale. 

La valorizzazione delle azioni svolte dalle aziende in fatto di tutela dell’ambiente (principalmente lo smaltimento e il riciclo, la riduzione del materiale impiegato e la sostenibilità delle fonti energetiche e delle materie prime usate) viene intesa come strumento di condivisione di valori e posizionamento del marchio, ma anche come mezzo di informazione e formazione verso i consumatori.

Coop sul tema sostenibilità in generale e sugli imballi in particolare si è mossa da tempo. Basti pensare al lancio, nel ’97, di una campagna consumerista su rifiuti e imballaggi e sulla loro corretta raccolta. Oppure all’inserimento dell’etichettatura ambientale, in maniera progressiva, sugli imballaggi dei prodotti a marchio Coop dal 2007 (una comunicazione, questa, diventata obbligatoria nel 2020). Ma gli esempi non finiscono qui. I molti impegni delle cooperative di consumatori, le azioni e i risultati, fin dalla fine degli anni ’90 sono sempre stati comunicati in modo trasparente attraverso documenti pubblici (oggi con il Rapporto di sostenibilità). 

In sostanza, Coop da almeno 20 anni realizza azioni su tutti gli imballaggi e i prodotti che seguono la policy delle 3 R (cioè Ridurre, Riciclare e Riutilizzare). Inoltre, nel 2018, proprio sul tema packaging ha aderito pubblicamente alla Pledging Campaign per la riduzione della plastica lanciata dalla Commissione Europea, e nel 2021 al “Code of conduct on responsible food business and marketing practices”, con importanti impegni pubblici visibili sul sito dedicato. 

Così, tra il 2018 e il 2022, Coop ha utilizzato complessivamente circa 17.700 tonnellate di plastica riciclata al posto della plastica vergine negli imballaggi dei suoi prodotti o in beni durevoli. Nel 2021, infine, è diventata “Ambasciatore della Carta etica del packaging” in quanto, in coerenza ai propri valori, si vuol fare portavoce e promotrice di una cultura di filiera sul tema degli imballaggi per un futuro più etico, sostenibile e consapevole, attraverso iniziative e azioni concrete. Nell’ottica dell’economia circolare, Coop ha anche sviluppato il marchio dedicato “Toh! Chi si rivede” per i prodotti con un certo contenuto di materia prima riciclata. Ma questi sono solo alcuni esempi: Coop ritiene infatti che il ruolo del packaging sarà sempre più centrale, coprotagonista al pari del prodotto. Le confezioni dovranno essere innovative, sfruttando appieno le evoluzioni tecnologiche, e sempre più all’avanguardia in termini di ecodesign. Aspetti che saranno fondamentali anche perché lo scenario normativo sulla sostenibilità in generale e sul packaging in particolare sta profondamente cambiando. Infine, una piccola provocazione: che mondo sarebbe senza l’imballaggio? Scopritelo a questo link: https://bitly.ws 

Tag: prodotto a marchio, imballaggi, plastica riciclata

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