Alla parola batteri molti associano un valore negativo ma non è sempre così: perché il nostro intestino funzioni bene e mantenga in equilibrio il sistema immunitario, assorba i nutrienti correttamente, espleti bene le sue funzioni di “trasportatore” di scorie, deve ospitare al meglio una ricca flora costituita da miliardi di batteri “buoni” in grado di contrastare il passaggio inevitabile di milioni se non miliardi di batteri “cattivi”. L’equilibrio del sistema è messo a dura prova e spesso a rischio da diversi fattori: una alimentazione disordinata e scorretta, terapie antibiotiche, una vita troppo sedentaria e spesso stressante. Il nostro intestino è un organo vero e proprio, l’equilibrio del quale influenza direttamente il benessere generale del nostro corpo. Un problema con il quale molti devono quotidianamente fare i conti.
Due proposte innovative che possono essere di grande aiuto, sono sugli scaffali con il marchio Coop: Eufyr un integratore e un latte fermentato che favoriscono l’equilibrio della flora intestinale. Eukappa, ancora un integratore e uno yogurt con vitamine K1, K2 e D3 per favorire il benessere delle ossa.
Eufyr: la nuova frontiera
Nella formula alimento è un latte fermentato al quale è aggiunto il lievito Kluyveromyces marxianus fragilis B0399, un lievito lattico con attività probiotica. È uno dei lieviti presenti nel Kefir, l’antica bevanda caucasica nota per gli effetti benefici sull’organismo.
I lieviti sono microrganismi più resistenti dei batteri e che passano indenni dal nostro stomaco, decisamente inospitale, per raggiungere e stabilirsi nell’intestino, rimanendo vivi e vitali.
Dal 2002 a oggi, oltre 5.700 lavori scientifici sono stati pubblicati sul ruolo e gli effetti dei probiotici.
“Studiare nuovi ceppi probiotici è necessario – spiega il dottor Simone Maccaferri del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna – perché ogni ceppo ha i propri specifici meccanismi di azione e, in particolare nei lieviti, questi sono associati alla naturale resistenza ad antibiotici. Inoltre, grazie alla loro maggiore sopravvivenza rispetto ai batteri, i lieviti esercitano un’azione positiva sull’equilibrio della flora intestinale a dosaggi sensibilmente più bassi rispetto ai “normali” probiotici (batteri).
Ma che caratteristiche ha in particolare il lievito scelto per Eufyr?
Kluyveromyces marxianus B0399 ha caratteristiche probiotiche specifiche, che sono state studiate in un ampio progetto di ricerca condotto dall’Università di Bologna, con la partecipazione anche dell’Università britannica di Reading. In particolare, il probiotico alla base di Eufyr, possiede la capacità di sopravvivere al transito gastrointestinale, aderire all’epitelio intestinale e qui esercitare una modulazione positiva del sistema immunitario e della composizione del microbiota intestinale. Sono stati pubblicati tre lavori scientifici. Due hanno dimostrato le proprietà benefiche del lievito sia in vitro sia in uno studio umano su soggetti affetti da sindrome del colon irritabile (IBS). Un terzo studio, pubblicato dal gruppo di ricerca di Gastroenterologia del prof. Enrico Roda, ha dimostrato che il lievito migliora i sintomi di gonfiore e malessere intestinale.
Eukappa: vitamine per le ossaIn uno yogurt bianco naturale sono state aggiunte vitamine K1, K2 e D3: sono le vitamine che “innescano” il meccanismo che fissa il calcio nelle nostre ossa, utili quindi per mantenere il normale stato di salute delle ossa.
“Dopo i 50 anni (e nella donna in particolare dopo la menopausa) è documentata una carenza significativa di vitamina K2 – sostiene il professor Francesco Saverio Pansini, Ginecologo, già direttore del Centro Menopausa-Osteoporosi dell’Università degli Studi di Ferrara – Per questi motivi è raccomandabile in questa fascia di età integrare l’alimentazione quotidiana con un supplemento adeguato di vitamina K2. Altre condizioni a rischio di carenza della vitamina K2 sono l’uso prolungato di antibiotici, le malattie gravi intestinali ed epatiche, malnutrizione, alcolismo. Il gruppo delle Vitamine K è conosciuto fin dal 1929 nella forma della vitamina K1 nota per gli effetti regolatori sulla coagulazione del sangue (K deriva dall’iniziale del termine Koagulation). Recenti sono le acquisizioni sulla K2.
Professor Pansini, dove è presente la vitamina K2 e qual è l’apporto alimentare minimo?
La vitamina K2 (nella forma più bioattiva della MK-7) è soprattutto prodotta dai batteri presenti a livello intestinale. Viene quindi assorbita dalla parete intestinale (sia colon che parte terminale del tenue) e passa nella circolazione generale dove svolge le sue funzioni. Nella sua forma meno bioattiva (MK-4) è presente nella carne e derivati animali (uova, latte, yogurt intero): una volta introdotta con l’alimentazione viene trasformata dai batteri intestinali nella forma MK-7. Quest’ultima forma è anche presente in alcuni alimenti come formaggi fermentati e soia fermentata (cibo noto in Giappone come “natto”). La “dose minima” alimentare quotidiana è stimata intorno a 25-50 mcg (è questa anche la dose di sicurezza in grado di non interferire con l’assunzione di alcuni farmaci anticoagulanti). Un apporto alimentare adeguato risulta comunque difficoltoso, se si pensa che 45 mcg possono ottenersi solo con 4 kg di carne oppure 5 litri di latte o di yogurt intero o con 8 tuorli d’uovo. L’unico alimento molto ricco di vitamina K2 è il natto (“soia fermentata”) di non comune utilizzo nella nostra cucina occidentale.
Esistono condizioni di carenza della vitamina K2?
Una carenza prolungata di vitamina K2 può favorire sia l’insorgenza dell’osteoporosi che della malattia cardiovascolare (recenti studi preliminari indicano un ruolo nello sviluppo delle lesioni artrosiche, della calcolosi renale e nell’insorgenza della Malattia di Alzheimer).
Anna Somenzi (Ottobre 2013)
Le vitamine K
Le vitamine K1 e K2 sono importanti soprattutto per due processi biologici: la coagulazione del sangue e la formazione del tessuto osseo. Ne parliamo con il professor Claudio Franceschi professore ordinario di Immunologia presso l’Università di Bologna. “Le vitamine K sono vitamine liposolubili e la loro soglia di tossicità è molto elevata, praticamente irraggiungibile. Partecipano a importanti processi biologici: la coagulazione del sangue e la formazione della massa ossea.
La massa ossea è il risultato dell’equilibrio del lavoro di osteoblasti e osteoclasti, cioè fra le cellule che costruiscono – gli osteoblasti – e quelle che distruggono – gli osteoclasti – l’osso. Se l’equilibrio è compromesso aumenta il rischio di osteoporosi. Le vitamine K inibiscono i distruttori e favoriscono i costruttori della massa ossea. Un ulteriore ruolo importante e pervasivo emerge da uno studio recente del 2012. La vitamina K2 sembra partecipare alla produzione di energia nelle cellule, in tutte le cellule del nostro corpo. È cioè parte integrante della catena di produzione di energia dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule.
Difetti in questi processi si sono trovati in alcune importanti malattie neurovegetative. Non c’è dubbio che si è aperta la porta a un nuovo ruolo per la vitamina K2, anche se aspettiamo ulteriori studi”.