Mondo Coop

“Terra dei fuochi” e prodotti Coop

spazzatura.jpgHo visto in tv le impressionanti immagini relative alla situazione nella cosiddetta “terra dei fuochi” e ai rischi di inquinamento derivanti dalle discariche abusive presenti in quelle zone della Campania. Coop che garanzie può dare sui prodotti che vengono da lì?
Ritanna Berendini – Torino

Risponde Claudio Mazzini
responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia:
La cosiddetta vicenda della “terra dei fuochi”, tornata prepotentemente d’attualità per la giusta protesta delle popolazioni della Campania vittime della criminalità che ha lucrato sul business dei rifiuti, mettendo a repentaglio la salute delle persone, è nota a Coop da anni e (per le problematiche legate all’attività di Coop) è pienamente sotto controllo. Fin dal 2008, infatti, tutti i prodotti a marchio provenienti da zone potenzialmente a rischio sono sottoposti a particolari valutazioni ed attenti controlli al fine  di assicurare e garantire la salubrità: la cosa riguarda  in particolare i prodotti ortofrutticoli, il latte ed i suoi derivati. Entrando più nel dettaglio, viene effettuata una valutazione  del  rischio su PCB (policlorobifenili),  diossine e metalli pesanti. Si tratta delle sostanze che possono risultare presenti a seguito di una irregolare gestione  nel trattamento dei rifiuti.
Attraverso il controllo della filiera, Coop è a conoscenza di tutte le azienda agricole che concorrono alla produzione dei nostri prodotti a marchio, siano essi da produzione convenzionale,  integrata o biologica. Nel caso dell’ortofrutta fresca a marchio, delle aziende agricole conosciamo anche le coordinate satellitari dei diversi appezzamenti. Informazioni indispensabili per controllare, assicurare e prevenire eventuali problemi di inquinanti. Su tutti i prodotti ortofrutticoli freschi confezionati a marchio Coop viene riportato, oltre al paese d’origine (requisito obbligatorio per legge), anche la regione di produzione e  il codice di tracciabilità riconducibile all’azienda di produzione.
Il capitolato di fornitura Coop stabilisce nella visita periodica da effettuarsi presso le aziende agricole la verifica  che i campi non siano vicini a potenziali fonti di inquinamento ambientale (inceneritori, discariche, grandi fabbriche ecc.), tale aspetto è un prerequisito da rispettare, pena la mancata possibilità di inserire le aziende agricole nelle produzioni per Coop.
A seguito del rinnovato interesse dei mass-media relativa alla vicenda degli smaltimenti abusivi, ci siamo ulteriormente allertati per garantire i nostri soci e consumatori impostando un piano straordinario di monitoraggio e controllo in collaborazione con l’università degli Studi di Napoli facoltà di Agraria.
Infine sull’ortofrutta venduta, ma non a marchio Coop, viene garantita la tracciabilità alla singola regione di origine, anche se non viene espressamente riportata in etichetta. Inoltre ai fornitori di prodotto non a marchio, che acquistano attualmente da tali zone, è stata richiesta una dichiarazione sulla provenienza dei prodotti da loro consegnati e di applicare una tracciabilità che arrivi possibilmente fino alla azienda agricola. Infine è stato richiesto contrattualmente  di impostare un piano di monitoraggio sui principali inquinanti. Infine i prodotti a marchio Coop, oltre ad essere buoni e sicuri, sono realizzati nel completo rispetto della legge e dei diritti dei lavoratori. Questo è il risultato del rigido sistema di controlli che Coop Italia effettua sui fornitori dei propri prodotti a marchio. Controlli che nei settori più critici risalgono lungo l’intera filiera, fino ai campi o agli allevamenti. In materia di lavoro, l’esclusione di ogni forma di irregolarità è garantita anche dal presidio sui fornitori richiesto dalla certificazione SA 8000, che Coop Italia ha ottenuto nel 1998 come prima azienda europea e tra le prime dieci nel mondo.

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