I controlli sui prodotti e la tracciabilità sono una delle tre gambe – come ama dire Marco Pedroni, presidente di Coop Italia – su cui poggia l’agroalimentare italiano. Le altre due sono costituite dalla rete delle piccole medie aziende e dalla straordinaria biodiversità del cibo italiano «che va mantenuta e rafforzata», aggiunge Pedroni.
Per quanto riguarda i controlli, questi rientrano sotto il cappello dell’attenzione alla sicurezza e alla qualità che per Coop rappresenta la prima leva su cui agire al fine di garantire la salute e il benessere dei consumatori.
Complessivamente su quasi 500 fornitori a marchio Coop, che tali diventano se rispettano elevati standard di sicurezza, sono stati indirizzati nel 2016 qualcosa come 1.734 audit (cioè verifiche di conformità) ed effettuate 2.775.903 determinazioni analitiche, comprese quelle firmate dal laboratorio di Coop Italia che da oltre 20 anni garantisce la sorveglianza del sistema Coop sia con attività consolidate, sia con altre dedicate ai rischi emergenti in campo alimentare. Nel solo 2016 il laboratorio di Casalecchio di Reno si è reso artefice di 4.114 determinazioni analitiche su 1.874 campioni.
Sempre al bilancio dello scorso anno vanno ascritte le analisi di autenticità realizzate grazie a Heracles II. Il gascromatografo fast acquistato nel 2013 e allenato ad “annusare” le sostanze volatili registrandone l’impronta, è entrato in azione su un totale di 437 campioni di olio extravergine e 232 di miele analizzati.
Un’altra strumentazione di estrema avanguardia è il nuovo sequenziatore Ngs (nella foto) il quale, assieme alle tecniche Digital Pcr di ultima generazione, fotografa dallo scorso anno il Dna degli alimenti con un approccio “un-target”, ovvero segnalando anomalie di prodotto senza necessariamente conoscere l’elemento “estraneo” da ricercare.
Coop inoltre nel novembre 2016 è diventata, sei mesi dopo l’avvio dell’iter, la prima catena della grande distribuzione “palm free” nei prodotti alimentari a marchio in Europa: sono oltre 200, ad oggi, i prodotti Coop che non contengono olio di palma, tra i quali figurano biscotti, gelati, merendine e omogeneizzati.
Coop sottopone a controllo periodico anche i fornitori di prodotti non a marchio attraverso il Progetto Qualità, che coinvolge fornitori sia nazionali che locali. Nel 2016 si contano 183 audit e 20.027 determinazioni analitiche sui prodotti alimentari e non.
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VORREI SAPERE SE – PER QUANTO ATTIENE IL CONTROLLO DELLO SFRUTTAMENTO DELLA MANO D’OPERA- LA COOP SI ACCONTENTA DELLA DICHIARAZIONE DELLA DITTA A CUI FA RIFERMENTO
Ciao Carmine, ai fornitori di prodotti a marchio Coop si richiede la sottoscrizione di un codice di comportamento etico e vengono inoltre effettuate verifiche lungo tutta la filiera. Queste attività sono comprensive di interviste anonime ai lavoratori (in particolare sul rispetto degli orari di lavoro e dei salari), nonché di una raccolta di informazioni dagli stakeholder locali (sindacato, associazioni, Ong), il tutto tramite operatori qualificati e indipendenti. Parliamo ad oggi di 1.300 ispezioni svolte tra fornitori e subfornitori.
Mi sapete dire come mai il 99 per cento dei salumi in vendita sono senza glutine? Per non dire in gastronomia specialmente il gusto qui . Io sono un socio Coop ma non mi trovo più bene. ( SONO ALLERGICO ALLE UOVA ED IL GUSTO QUI NEANCHE IL BACCALÀ SI PUÒ MANGIARE.
Colgo l’occasione di questo spazio disponibile per segnalare quello che io considero un problema riguardo al reparto salumi presso la Coop delle Piazze: le persone addette, mentre affettano i salumi, parlano tra di loro e io ho il timore che qualche goccia di saliva possa cadere sull’affettato; ho chiesto alle persone di non parlare e mi sono rivolta anche alla responsabile della struttura ma, non vedendo cambiamenti, ho smesso da tempo di acquistare salumi sfusi.
Grazie per l’attenzione
Amneris Corticelli
socio Coop