Senza arrivare alla poesia della cerimonia del tè giapponese, gustare una tazza di questa bevanda può essere un grande piacere. Il suo sapore leggermente amaro e il gusto un po’ astringente e brusco, l’hanno portata a essere considerata la bevanda più diffusa al mondo dopo l’acqua.
È un prodotto della terra e quindi risente del territorio nel quale è coltivata la Camelia sinensis, pianta le cui foglie ci forniscono il tè che conosciamo, dopo attenta e accurata raccolta e lavorazione.
Tutti i Tè Solidal Coop nascono nella Korakundah Tea Estate, di proprietà della United Nilgiri Tea Estates, che possiede quattro piantagioni nei Monti Nilgiri nell’India del Sud, oltre i 2.000 metri. L’altitudine rallenta la crescita della pianta e arricchisce la profumazione fruttata e l’aroma floreale dell’infuso, caratteristiche favorite anche dall’alternarsi di pioggia, freddo, nebbia e sole. La coltivazione del tè che diventerà Solidal Coop e la successiva lavorazione seguono i principi dell’agricoltura biologica, che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e vieta l’aggiunta di aromi artificiali, motivo per cui il prodotto Coop rientra in una fascia di tè di pregio. Le foglie selezionate accuratamente dalle raccoglitrici, vengono lavorate secondo il metodo Orthodoz Rotovane: un lungo processo che permette di preparare ed essiccare le foglie conservando il loro sapore e mantenendo gli aromi caratteristici, in modo specifico per le bustine.
Tè English Breakfast, verde, earl grey, anche alla pesca, al limone o deteinato, tutti da agricoltura biologica, tutti Solidal Coop, in filtri di carta grezza fermati con un piccolo nodo, senza colla o punti metallici. Un plus è rappresentato dalla certificazione Fairtrade che crea la possibilità di pensare all’economia in un modo diverso: aperta alla cooperazione e fondata sulla reciprocità e la fiducia. Il commercio equo dà vita a un sistema sociale basato sull’attenzione al futuro delle persone e dell’ambiente.