Mondo Coop

Quanto costa la plastica riciclata?

A giugno 2022 il rapporto di Assorimap, l’Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche, ha fotografato lo stato di salute dell’industria italiana del settore nel 2021.  Il rapporto spiega che la crescita del valore dei riciclati prodotti è dovuta a un aumento dei volumi, ma anche all’incremento, estremamente elevato, dei prezzi di vendita, legato all’impennata delle materie prime a cui si sono aggiunti, alla fine dell’anno, gli aumenti dei costi energetici. I volumi totali nazionali di riciclato dei riciclatori meccanici sono stati lo scorso anno circa 800 mila tonnellate (in crescita sul 2020). Nell’attività di riciclo delle materie plastiche sono attive oltre 350 aziende, inclusi raccoglitori e selezionatori di rifiuti e scarti industriali, e i produttori di materie prime seconde sono circa 200. 

Le applicazioni dei materiali riciclati che diventano materie prime seconde sono diversificate, principalmente nei settori degli imballaggi rigidi e articoli casalinghi e per giardinaggio (ciascuno sopra al 30%), a cui segue il comparto edilizia e costruzioni a poco più del 15%. 

Sul tema della gestione dei materiali in ottica di economia circolare, Coop è attiva da tempo anche in relazione alla plastica. Nel 2018, unica catena della Gdo italiana, ha aderito alla Pledging campaign, la strategia europea di riduzione della plastica. Ha inoltre sottoscritto, tra i primi firmatari nel 2019, la Circular Plastics Alliance, dichiarazione che contiene tutti gli impegni proposti dalla Ue per raggiungere, entro il 2025, l’utilizzo di almeno 10 milioni di tonnellate di materie plastiche riciclate nel mercato europeo, prevedendo l’elaborazione di piani di lavoro specifici, ricerca, stesura di linee guida sul riciclaggio per tutti i prodotti in plastica e un sistema di monitoraggio volontario dei volumi di plastiche riciclate utilizzate nei prodotti europei. Inoltre, a inizio estate 2021 ha sottoscritto tra i primi 65 firmatari, unica azienda della grande distribuzione italiana, il “Code of Conduct on Responsible Food Business and Marketing Practices” la cui finalità, infatti, è quella di incentivare l’adozione di pratiche volontarie di sostenibilità ambientale e sociale per le aziende della filiera alimentare. 

Grazie a questi impegni, fra il 2018 e il 2021 Coop ha potuto rinunciare a circa 10 mila tonnellate di plastica vergine sostituendola con plastica riciclata.

Purtroppo, però, al momento il 40% delle attività di riciclaggio delle plastiche è fermo, come denuncia Assorimap. La causa è il fortissimo aumento delle bollette energetiche, attualmente +450%, e la forte concorrenza dei Paesi asiatici produttori di plastica vergine, derivata dal petrolio, che oggi costa molto meno di quella riciclata. Così  molte industrie utilizzatrici hanno fatto marcia indietro dopo anni di aumento del riciclato e questo è potenzialmente un grosso problema. Come Coop stiamo mantenendo gli impegni presi e stanno facendo altrettanto anche i nostri fornitori, nonostante le difficoltà oggettive che, al momento, ci sono, rispettando quanto definito contrattualmente e nei capitolati in ottica di economia circolare

Tag: microplastica, raccolta differenziata, plastica

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