“Buon fine”, “Brutti ma buoni”, “Spreco utile”. I nomi sono diversi ma l’attività è sempre la stessa. Parliamo di quanto le cooperative di consumatori fanno contro lo spreco alimentare, già dal 2003, con progetti che coinvolgono tutte le cooperative e che si sono sviluppati e affinati nel corso degli anni. Parliamo di prodotti vicini alla scadenza o con le confezioni danneggiate che comunque, pur essendo perfettamente commestibili, ormai non possono più essere messi in vendita. Per questo, con la collaborazione preziosa degli stessi soci Coop e dei dipendenti, si sono stabiliti rapporti con realtà del territorio circostante, definendo accordi e modalità di consegna, a chi ha bisogno. I dati relativi al 2014 dicono che il volume di merce che si è riusciti a destinare a enti, associazioni, gruppi di volontariato (i partner coinvolti sono stati 900) è risultato pari a circa 4.000 tonnellate, per un valore di 22 milioni di euro. Le persone assistite, cioè che hanno ricevuto un pasto o del cibo da parte di Coop sono state 150 mila.
“Queste attività di cessione gratuita di merci a fini di solidarietà – spiega Carmela Favarulo, del settore politiche sociali di Ancc-Coop, l’Associazione nazionale delle cooperative di consumatori – si sono strutturate nel corso degli anni e ci consentono di dare risposte efficienti e concrete a decine di migliaia di persone in difficoltà, attraverso le tante realtà che abbiamo coinvolto proprio, perché Coop è presente sui territori e nelle città. Noi riusciamo in molti casi a fornire gli elementi per un pasto completo, in quanto possiamo recuperare e donare anche i prodotti freschi, che rappresentano il 70% del volume di questa nostra attività, e non solo quelli confezionati”.
“C’è anche da dire – prosegue Favarulo – che tutte le cooperative in questi anni, partendo proprio dall’ascolto delle esigenze dei nostri soci e dalle difficoltà che a causa della crisi molte famiglie hanno vissuto, hanno cercato di aumentare le offerte di questo tipo di prodotti, già all’interno dei punti vendita, con sconti particolari. Questo ci ha consentito di ridurre lo spreco e di offrire convenienza in più alle famiglie che lo chiedevano”.
Ma ci sono altri aspetti importanti su cui Coop sta lavorando. Una realtà come Coop Adriatica sta sostenendo la sperimentazione di una piattaforma (www.scambiacibo.it) che, proprio in un’ottica di contrasto agli sprechi domestici, favorisce tra soci e famiglie la possibilità di scambiarsi i prodotti inutilizzati o vicini alla scadenza che uno ha nel proprio frigo o dispensa. Dunque si cerca di agire proprio su quel capitolo che in Europa rappresenta da solo il 42% del problema.
Un altro fronte su cui si opera già è poi quello della prevenzione, ovvero dell’educazione al consumo consapevole rivolta ai più giovani (parliamo di un’attività che nel 2013 ha coinvolto circa 270 mila studenti di quasi 12 mila classi in scuole di tutta Italia). Ebbene tra i contenuti e le animazioni proposte ai ragazzi il tema dello spreco è ben presente (al punto che è stata prodotta una mappa che evidenzia le relazioni tra consumo, impatti ambientali e comportamenti individuali).