Coop No Spreco è il nuovo progetto attraverso il quale Coop concretizza il suo impegno storico contro lo spreco alimentare. Questi i dati aggiornati al 2017 della merce invenduta e tradotta in contributo solidale di Coop:
- oltre 33 milioni di euro, pari a 8,2 milioni di pasti donati
- 534 tonnellate di merci
- 930 associazioni del volontariato sociale a cui sono donate le merci
- 674 punti di vendita Coop coinvolti.
CoopnoSpreco è una piattaforma online che attraverso un portale (www.coopnospreco.it). una web community e un’app vuole promuovere la riduzione e la donazione delle eccedenze alimentari in tutta la filiera e stimolare l’adozione di buone pratiche.
Dieci di queste buone pratiche saranno premiate il 29 giugno al Caterraduno di Senigallia.
I primi 5
1) Milano –Refettorio Ambrosiano
Referente: Andrea Fanzago (responsabile area povertà alimentare di Caritas Ambrosiana)
E’ un lascito di Expo, un progetto targato Caritas e Diocesi di Milano che fin dall’inizio Coop ha contribuito a far vivere con il suo approvvigionamento costante di cibo recuperato dal suo supermercato del futuro (durante i 6 mesi di Expo 15 tonnellate di cibo). Attualmente il Refettorio ospita 96 persone ogni sera , ora c’è anche un condominio solidale dove hanno trovato tetto 30 persone –sfrattati, separati, persone con problemi psichici, migranti. 150 i volontari che a turno aiutano, a garantire gli approvvigionamenti 3 supermercati di Coop Lombardia (il supermercato del futuro ora installazione permanente in Bicocca, quello di viale Testi e di piazzale Lodi). Tre volte a settimana i volontari vanno e vengono da questi supermercati, trovano generi vari e merce fresca, stanno pensando di attrezzarsi con un furgone più grande…
2) Genova – Istituto Alberghiero Nino Bergese
Referenti: professor Maurizio Sentieri e Ester Bressan e Alice Gregori (studentesse)
Un progetto di ricerca di ricette tradizionali presenti nelle varie cucine regionali. Hanno trovato ricette, le hanno fatte e filmate, hanno di ciascuna ricetta raccontata la storia e la sua qualità “antispreco” partendo dal presupposto che in Italia la “cucina circolare” è sempre esistita; ogni avanzo fosse anche pane secco diventava la base per produrre una pietanza. Le loro video ricette sono ora sul portale www.coopnospreco.it: a titolo d’esempio cappon magro invece che con pesce pregiato e gamberi con acciughe; gnocchetti alla zucca per riciclare la polpa, frittata di pasta, antica ricetta contadina per recuperare la pasta al sugo rimasta;
3) Firenze- Caritas Toscana
Referente: Alessandro Martini (delegato regionale)
Da Firenze e dalla cooperativa Unicoop Firenze partono le rimanenze alimentari, compresi prodotti cotti di gastronomia e rosticceria. Sono state stipulate 106 convenzioni con 150 associazioni Onlus del territorio toscano. Il 35% di queste associazioni sono collegate alla Caritas toscana che organizza la raccolta alimentare a favore delle Associazioni di volontariato del territorio. Nel 2017 sono stati donati prodotti per un valore di 2.168.216 euro (pari a 371 tonnellate), di cui 222.942 euro di prodotti cotti di gastronomia e rosticceria.
4) e 5) imprese illuminate come Orogel (Cesena) e Centro Latte Bressanone (Trento).
Referente per Orogel Maurizio Zappatore (direttore commerciale)
Referente per Centro Latte Bressanone Thomas Johannes Dalsant (account manager)
In questi casi la pratica del non spreco entra nel processo produttivo. Entrambe sono state premiate nell’ambito del progetto Coop for Kyoto partito nel 2006 quando Coop aveva invitato i fornitori di prodotto a marchio a adottare azioni mirate alla riduzione dei consumi energetici in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sancite allora dal Protocollo di Kyoto e prevedendo la collaborazione per la verifica dei dati di Bureau Veritas Italia (organizzazione internazionale che si occupa di certificazione). Nello specifico Orogel (prodotti surgelati e vegetali conservati) ha avviato una innovazione tecnologica che consente di ridurre le perdite di prodotto, ha ridotto il consumo di acqua a scopi non alimentari per oltre 36.000 m3, e invia i sottoprodotti a impianti di digestione per la produzione di biogas. Analogamente Centro Latte Bressanone è un esempio virtuoso sia dal punto di vista elettrico per aver realizzato un impianto fotovoltaico di 180 kWp sul coperto dello stabilimento e acquistare tutta la restante energia elettrica da fornitore locale che utilizza solo fonti rinnovabili (idroelettrico), oltre che donazione a enti e associazioni no profit.
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